sabato 14 gennaio 2012

Una tendopoli per superare l’emergenza


14 gennaio 2012

Alampi, De Masi, Tripodi, Pompei
ROSARNO –  Per l’emergenza migranti nella Piana di Rosarno si è riunito, ieri mattina in Prefettura, un Comitato Tecnico che ha decretato l’allestimento di una tendopoli di 250 posti, comprensiva di cucina da campo che fornirà 500 pasti quotidiani, nella seconda zona industriale di San Ferdinando.
Alla riunione hanno preso parte, oltre ai sindaci di Rosarno e San Ferdinando, il Prefetto e il Questore di Reggio Calabria, la Regione, la Provincia, la Protezione Civile, la Diocesi di Oppido/Palmi, l’Arma dei Carabinieri e il corpo provinciale dei Vigili del Fuoco.
Il Comitato, nato lo scorso anno, da settembre a oggi si è riunito per ben 5 volte nel tentativo di porre rimedio all’annosa questione dei “fratelli africani”. Subito dopo l’incontro è stata indetta, presso palazzo “S. Giovanni”, una conferenza stampa alla quale hanno preso parte don Pino De Masi, Vicario Generale della Diocesi di Oppido-Palmi e referente di “Libera” Calabria, don Cecè Alampi e Daniela Pompei, consulente dell’attuale ministro alla Cooperazione Internazionale e Integrazione Andrea Riccardi, giunta a Rosarno in mattinata per una ricognizione nei luoghi simbolo dell’immigrazione pianigiana e dell’emergenza ad essa dovuta.
Elisabetta Tripodi ha voluto spiegare quanto decretato a Reggio Calabria: «alla tavola rotonda – ha esordito –  tutte le parti hanno collaborato affinchè questa situazione, che sembrava ormai in fase di stallo, si potesse risolvere nel modo che noi avevamo suggerito». Il sindaco di San Ferdinando si è messo a disposizione della prefettura e della provincia e «già domani inizieranno i lavori nella seconda zona industriale, col posizionamento della ghiaia nel terreno che ospiterà la tendopoli».
Don Pino De Masi ha infine spiegato che «il comune di Rosarno non spenderà un centesimo». A breve, quindi, i ragazzi africani avranno un secondo campo d’accoglienza, allestito e curato dalla Protezione Civile, alleggerendo la situazione emergenziale del centro storico rosarnese e della ex fabbrica Pomona». Le tende saranno 45 e daranno accoglienza a 250 persone.
Questo consentirà l’esecuzione di quelle ordinanze di sgombero firmate dal primo cittadino medmeo ai primi di dicembre, che «riguardano molte situazioni di pericolo igienico-sanitario». In Prefettura, ha spiegato la Tripodi, «si è inoltre discusso dell’arrivo di 10 containers aggiuntivi per il campo di “Testa dell’Acqua”, promessi da Franco Torchia, sottosegretario alla Protezione Civile, il quale  ha rassicurato il comune circa l’avvenuto pagamento  dei costi del campo dello scorso anno».
Con questi nuovi interventi il numero di posti letto salirà quindi a quasi 500, facendo scemare il rischio di eventuali problemi socio-sanitari. Don Pino De Masi ha concluso chiarendo quale sia stata la filosofia adottata dal Prefetto che «con questo decreto d’emergenza, ha fatto prevalere il lato umano che pone al centro la dignità delle persone prima che quella delle cose».
Francesco Comandè

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bella iniziativa, anche gli africani sono esseri umani e devono vivere per quanto possibile dignitosamente. E da ricordare che la tendopoli va tenuta sotto controllo perché molte etnie di questi extracomunitari nel loro paese purtroppo sono stati sempre abituati a vivere in condizioni poco igieniche e disordinate e tendono a ricrearsi lo stesso habitat se messi in condizioni igieniche e di ordine diversi dal loro modo di vivere. Questi fratelli di colore vanno tenuti sotto controllo e assistiti quotidianamente dalle istituzioni (educarli a vivere più ''civilmente'') magari mediante operatori dei servizi sociali e del mondo del volontariato.