venerdì 3 dicembre 2010

Da Rosarno un salto generazionale

Dal Quotidiano della Calabria


.pubblicata da Fernanda Gigliotti il giorno giovedì 2 dicembre 2010 alle ore 22.52.

Da Rosarno un salto generazionale e, sopratutto di genere: una lezione di buona politica per il PD

Non è costituendo aree e riserve di caccia, impalmando luogotenenti regionali, o piazzando piazzisti di tessere, facendo convention e raccogliendo “firme contro” l’ineluttabile “vento del PD Europeo”, che si vincono le elezioni e si conquistano territori, sottraendoli alla destra o, come a Rosarno, alla ndrangheta. Così tutt’al più si continua ad esercitare il controllo del partito in fase congressuale per barattare la forza di un “bicipite” contro una bella “torta di mele” .
La vera sfida per conquistare il “governo democratico del territorio” si vince solo quando alla guida della città, con una proposta politica credibile e condivisa, si propongono uomini e donne che rappresentano visibilmente una forte e chiara discontinuità con il passato e che incarnano fisicamente ed intellettualmente un salto generazionale e, soprattutto, di genere. E allora può accadere, com’è accaduto a Rosarno, che anche gli elettori calabresi del PD possono riprenderci gusto e decidere di partecipare e di votare.

Elisabetta Tripodi, Silvio Mantegna e Stefania Mancuso e tanti altri amici del PD rosarnese li ho conosciuti per caso il 1 Maggio in occasione della Festa dei Lavoratori. Parlammo a lungo delle difficoltà di una città commissariata per mafia, e ci lasciammo con l’impegno che si sarebbero messi al lavoro per proporre un progetto politico condiviso con il resto del centro sinistra.
E’ così è stato senza bisogno di primarie, senza bisogno di un Papa nero, senza bisogno di big nazionali che li tenessero a battesimo e soprattutto senza necessità di compiacere, rassicurare e rappresentare alcuna area del partito, alcun capo corrente, alcun capo bastone.
Tutto questo è straordinario perché dimostra che quando c’è un caso disperato, e Rosarno lo è, quando c’è in gioco la tua dignità di cittadino, il tuo futuro di calabrese, non è possibile prestare il fianco a strumentalizzazioni di sorta.
Occorreva rimboccarsi le maniche e lavorare con serietà e passione, cercando di unire il centro sinistra e scegliendo insieme il candidato che più degli altri poteva creare ed intercettare il consenso. E tutti insieme isolare i noti comitati politici/affaristici/mafiosi.
E loro si sono rimboccati le maniche e a mani nude, con l’aiuto di pochi, hanno messo il PD ed Elisabetta Tripodi alla testa di un progetto politico. Una candidatura quella di Elisabetta che significa certamente condivisione, competenza, serietà, trasparenza, credibilità, ma che incarna soprattutto un salto generazionale e una proposta culturale e politica di rottura anche rispetto a quel PD che tristemente abbiamo visto all’opera dal 2007 a tutt’oggi.
E allora farebbero bene i big della politica regionale e nazionale del PD, così attenti e presenti in Calabria ogni volta che si tratta di compattare, riciclare, annettere capi elettori, per fortificare le personali posizioni di potere interne ed esterne al partito, di ricordarsi che in Calabria oltre alle aree e alle correnti partito, ci sono le lezioni comunali anche a Rosarno, e che prima ancora di compilare le liste per il Parlamento, occorre affrontare il ballottaggio a Rosarno ed esportare il modello Rosarno in tutte le città in cui si voterà in primavera: da Reggio Calabria a Cosenza, da Crotone a Catanzaro, da Rossano, a Rende ad Amantea ecc. ecc.
E’ vero, per il PD è il tempo della responsabilità, ma è anche quello giusto per osare creando coalizioni forti e scegliendo le candidature a Sindaco come è accaduto a Rosarno e cioè con la “forza della ragione” e non con “le ragioni delle tessere”. Alla Calabria e ai calabresi del resto, non interessa chi vince la sfida fra gli uomini e le donne di potere del PD, nelle cui mani anche un istituto “potenzialmente” democratico come le “primarie” è diventato uno strumento di mortificazione della democrazia, com’è tristemente accaduto anche il 14 febbraio 2010. Alla Calabria e ai calabresi serve ed interessa capire quanto il PD ha veramente voglia di mettere in campo proposte politiche credibili e candidature “potabili”, con uomini e donne che hanno storie personali, professionali e politiche al di sopra di ogni sospetto e che possono dare credito al PD e offrire soluzioni ai problemi delle nostre città.
In bocca al lupo a Rosarno e ai Rosarnesi e forza Elisabetta Tripodi: La tua vittoria sarà la vittoria del PD che vogliamo costruire.

Consigliere Nazionale del PD