La mia replica alla d.ssa Musella è
relativa al suo comunicato e non certo alla sua storia familiare
della quale ho il massimo rispetto. Tuttavia non si può non notare
come la stessa non si curi dell'offesa all'onore mio e della mia
famiglia contenuta in quelle parti della lettera che ha estrapolato
dal contesto.
Anche per me parla la mia storia, non
ho nulla da nascondere e paragonarmi ad una collaboratrice di
giustizia è offensivo, per la diversità dei ruoli e dei contesti
sociali di appartenenza.
Non ho mai affermato, e ci sono
numerosi verbali giudiziari in proposito, che quella lettera
contenesse minacce di morte ma come ben sa la D.ssa Musella, occupandosi di questo
argomento, il linguaggio delle mafie è spesso implicito, allusivo,
delegittimante, tende a mistificare i fatti, a gettare ombre.
La mia amministrazione ha sgombrato la
casa della madre di Rocco Pesce, dopo 10 lunghi anni di inerzia da
parte di tutti e ripeto tutti i soggetti che avevano amministrato
Rosarno dal 2003 alla mia elezione.
Ebbene noi l'abbiamo fatto ma non è un
vanto è solo un dato storico! Lei non sa che quella lettera era
contenuta in una busta intestata al comune di Rosarno, (messaggio
cifrato?) e mi “rimproverava” tutto ciò che, con dovizia di
particolari, la mia amministrazione aveva fatto in quegli otto mesi
di mandato, tra cui la costituzione di parte civile nel processo “All
Inside”(aprile 2011) dove il Pesce era imputato insieme ad altre 60
persone. Non sa neanche che il reato contestato al Pesce, poi assolto
in appello , non era quello di minaccia a me, persona fisica, ma
minaccia ad un corpo politico amministrativo e per il quale
l'amministrazione non si è costituita perchè nessun danno aveva
subito l'economia del territorio o l'immagine dell'ente ma solo tanto
fango che non ci toccava minimamente. Dispiace che in Calabria, ci si
presti a giochi che fanno male a questa terra e tendono a
distruggere piuttosto che a costruire, a dare patenti ed imprimatur, senza concentrarci a combattere, ognuno nel proprio ruolo, la
'ndrangheta.