lunedì 6 giugno 2011

I sindaci calabresi raccontano la loro esperienza con i profughi


Due sindaci della Locride, costa ionica e uno della Piana di Gioia Tauro [Reggio Calabria] - territorio difficile per i tanti problemi che negli anni hanno dovuto sostenere -, saranno presenti al convegno 17-18 giugno  della Rete dei Comuni Solidali, a Piazzola sul Brenta, per testimoniare com’è possibile trasformare quello che normalmente viene visto come un «problema» la presenza degli immigrati, in una risorsa.
Un messaggio utile per i molti sindaci veneti che stanno alzando barricate per l'arrivo di poche decine di profughi nel proprio paese e cercando di cavalcare l'onda della paura e del risentimento 
Ilario Ammendolia, sindaco di Caulonia, Elisabetta Tripodi sindaco di Rosarno e Domenico Lucano sindaco di Riace parleranno della loro esperienza. Comuni piccoli con poche centinaia di abitanti, comuni che si stavano spopolando, provocando l’azzeramento dei servizi, ora grazie alla presenza di nuovi nuclei famigliari è stato invertito questo processo.
Fino a ieri il rischio era quello di vivere in borghi fantasmi, ora sono nate nuove botteghe, aperte attività, le strade piene di vita. «Questi comuni mandano all’Italia ed all’Europa un grande segnale di civiltà - segnalano i tre sindaci calabresi - dimostrando non solo che è possibile praticare l’accoglienza e la solidarietà ma che le comunità locali che intraprendono questa strada ne traggono giovamento sia sotto l’aspetto culturale che economico. Vogliamo lanciare un messaggio di accoglienza verso gli immigrati proprio da una regione la Calabria (terra da sempre di emigrazione), conosciuta troppo spesso per fatti negativi».