martedì 13 marzo 2012

Lettera del Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia)

Egr. Sig. Sindaco, il dibattito apertosi in occasione dell’ultima seduta straordinaria del Consiglio Comunale di Rosarno, con ordine del giorno, l’ordine pubblico e la sicurezza in città, non lascia indifferenti il sottoscritto e l’Organizzazione Sindacale di Polizia (Siap) che oggi rappresenta, bensì suggerisce una profonda riflessione sulla “questione Rosarno”. I numerosi fatti di criminalità che continuano ad affliggere questa città; la carenza di opere infrastrutturali in grado di valorizzare il territorio ed includerlo nel circuito turistico, dal quale ormai prepotentemente ne è stata estromessa l’intera Piana di Gioia Tauro; la pressione mafiosa sulle attività commerciali ed imprenditoriali della zona e sull’intera società civile; alcune scelte del Governo, come ad esempio quella di trasferire il Reparto Prevenzione Crimine della Polizia da Rosarno ad altra sede, dimostrano l’inesorabile abbandono di questa terra da parte delle istituzioni centrali e mortificano i sacrifici di quanti, cittadini, amministratori locali e forze dell’ordine, ogni giorno contrastano con tutte le proprie forze il decadimento sociale, ambientale e culturale che incombe, come ombra minacciosa ed inquietante, sui nostri territori. Scelte di governo dettate dall’emergenza e l’assoluta impreparazione dinanzi a fatti straordinari, come la recente rivolta degli immigrati, sono la dimostrazione dell’assenza di concrete politiche sociali a livello nazionale in grado di creare sviluppo e prospettiva in questa terra e della mancanza di un fronte compatto in grado di contrastare l’oppressione della ‘Ndrangheta nel tempo. La politica dell’emergenza, come ad esempio militarizzare un’intera città a seguito di fatti straordinari, non vuol dire tutelare i cittadini di Rosarno, ma significa non aver programmato e progettualizzato una seria politica dello sviluppo e non aver affermato con fermezza sul territorio la presenza delle istituzioni e dello Stato. Ritengo che privare Rosarno di un presidio di Polizia come il Reparto Prevenzione Crimine, punto di riferimento per molti cittadini e spesso ultimo baluardo tra la convivenza civile ed il caos totale, rappresenti il fallimento della politica nazionale di sviluppo del Sud e la frustrazione di quella parte della società civile che, attraverso sforzi ed iniziative finalizzate allo sviluppo ed alla salvaguardia del territorio, vede vanificato il proprio impegno. Noi apprezziamo l’attività ed il coraggio della Giunta Comunale che Lei guida, appoggiamo la battaglia quotidiana alla cultura mafiosa portata avanti dalla Sua amministrazione, e non possiamo che ribadire il nostro impegno al fianco di cittadini onesti di Rosarno, sul campo ed in tutte quelle sedi amministrative dove potremmo far sentire le nostra voce, che è voce anche di chi invoca di non essere abbandonato. Nonostante la presenza del Commissariato di Gioia Tauro che estende la propria competenza anche sul Suo comune, ciò non è sufficiente a garantire la sicurezza dei cittadini e la tutela dell’ordine pubblico in un’area così tristemente contrassegnata dal fenomeno mafioso. Il Comm.to di Gioia Tauro  chiamato a gestire la prevenzione e la sicurezza nel territorio rosarnese, a volte a causa dell’enorme carico di lavoro dovuto all’aerea di competenza, si trova costretto a fare scelte ove i risultati sono sotto gli occhi di tutti, ossia manca un adeguato controllo del territorio, con la conseguenza che cittadine come Rosarno e San Ferdinando restano a volte prive della dovuta vigilanza.. Il lavoro, il coraggio, il sacrificio, la volontà di cittadini e dei rappresentanti delle forze dell’ordine da soli non sono sufficienti. Occorre che a Rosarno  anche il governo centrale investa, nel sociale, nelle economia e nella sicurezza, affinché questa terra fissi con fermezza la propria presenza. Magari istituendo, perché no, un ulteriore Commissariato di Polizia che diventi un punto di riferimento per tutta la cittadinanza. L’invito, dunque, da Lei rivolto ai Consiglieri Comunali di “fare squadra per difendere la città dagli attacchi criminali”, trova nelle donne e negli uomini della Polizia ed in specie della nostra organizzazione sindacale - Siap (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) dei nuovi destinatari ed alleati.