domenica 24 novembre 2013

IL SINDACO TRIPODI RISPONDE ALLA MUSELLA: ANTIMAFIA DEI FATTI NON A PAROLE



Il sindaco Tripodi risponde alla Musella: antimafia dei fatti non a parole
Il Sindaco di Rosarno, Elisabetta Tripodi, contattata telefonicamente dopo la nota stampa del Coordinamento nazionale Antimafia Riferimenti guidato dal presidente Adriana Musella, non ci sta e replica: “Rimango sconcertata delle dichiarazioni della dott.ssa Musella, la quale nel proprio comunicato ha estrapolato alcune parti della lettera senza mettere in risalto i motivi per cui quella lettera è stata spedita. Innanzi tutto ha omesso di precisare che la missiva inviata da Rocco Pesce  è successiva allo sgombero della casa della madre del Pesce, ed è successiva altresì ai miei attestati di stima nei confronti delle forze dell’ordine in merito alla cattura del latitante Pesce Francesco avvenuta nell’agosto 2011”. Il sindaco Tripodi ci tiene poi a precisare come “siamo per l’antimafia dei fatti e non gridata” per poi chiarire definitivamente sulla mancata costituzione di parte civile nel processo a carico di Rocco Pesce, poi assolto con formula piena, in merito alla famosa missiva “non ci siamo costituiti perché non si trattava di reati di mafia, a differenza di tutti i maxi processi, nove in due anni, dove il comune di Rosarno si è costituito contro centinaia di imputati, per ultimo il processo che fa seguito alle operazioni Blue Call e Tramonto contro la Cosca Bellocco. Questa è l’antimafia dei fatti”.
Il primo cittadino di Rosarno affonda, infine, una stoccata nei confronti del presidente del coordinamento antimafia Riferimenti “sarei curiosa di sapere come mai la dott.ssa Musella, che da quanto apprendo ha sempre nutrito dubbi sul mio operato,  nel corso di questi anni mi ha spesso invitato alle sue manifestazioni e ai suoi convegni, senza mai chiedermi delle delucidazioni in merito alle sue perplessità”.

1 commento:

Unknown ha detto...

Adriana Musella, controreplica alle dichiarazioni del Sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi, la quale difendendo il suo operato ha dichiarato che la sua non è una antimafia gridata, ma praticata nei fatti con costituzioni di parte civile in processi di mafia contro centinaia di imputati.
Il Presidente del coordinamento nazionale antimafia Riferimenti ci tiene a precisare come la sua non sia una critica nei confronti dell’operato amministrativo del sindaco Tripodi, bensì delle titubanze su una specifica vicenda, quella della lettera inviata da Rocco Pesce e della mancata costituzione di parte civile da parte dell’amministrazione comunale, evidenziata da un articolo pubblicato sul Fatto quotidiano, in particolare la Musella ritiene "un atto dovuto, specie da parte di un sindaco antimafia la costituzione in giudizio".
La dott.ssa Musella precisa infatti, “come riportato nel mio comunicato la lettera ricevuta dal sindaco Tripodi, non reputo la lettera minatoria, a parte il riferimento agli scheletri nell’armadio, ho ricevuto lettere con minacce di morte e so bene purtroppo quando con uno scritto si minaccia la vita di una persona, ciò non toglie che all'instaurarsi di un processo l'amministrazione comunale si debba costituire parte civile” per concludere poi “la mia non è un antimafia gridata, parlano i fatti e la mia storia familiare, sono venti anni che mi occupo di antimafia” e il mio lavoro e' sotto gli occhi di tutti.....se parliamo di fatti..