Prot.
n° 23452 Del 21/11/2013
Oggetto:
riscontro Vs nota del 31/10/2013
Ancora
una volta viene posto dai consiglieri comunali interroganti Palaia e
Rachele, oggi transitati nelle file dell'opposizione, il medesimo
quesito, già oggetto di risposta in più Consigli comunali, sulla
motivazione che le risposte date in tale sede non abbiano soddisfatto
la loro necessità di conoscenza.
Preliminarmente
occorre fare chiarezza su quanto deliberato dal Consiglio Comunale
nella seduta del 30 agosto 2011.
Tale
premessa è necessaria perché in quella seduta si discusse della
lettera, inviatami dal carcere di Opera dal detenuto Sig. Rocco Pesce
il 25 agosto del medesimo anno.
Occorre
ricostruire quella seduta a memoria degli interroganti perché
entrambi erano assenti.
Il
Consigliere Palaia, allora nello schieramento di maggioranza, era
assente alla seduta e non ha mai giustificato le ragioni della
mancata presenza e, per tale motivo, non può ricordare che cosa
avvenne e cosa si deliberò in quella sede.
Il
consigliere Rachele non era ancora subentrato in consiglio comunale.
Si
deliberò un ordine del giorno che confermava quanto la Giunta aveva
già scelto in autonomia (delibera G.C.51 del 31 marzo 2011, n 52 del
5 aprile 2011 ) ossia di costituirsi parte civile in tutti i processi
di Mafia, all'interno di un documento di solidarietà alla
sottoscritta, e non invece di costituirsi in tutti i processi nei
quali il comune è individuato come parte offesa, come sostenuto
dagli interroganti.
Ebbene,
quell'ordine del giorno non è mai stato disatteso e la Giunta
comunale da me presieduta si è costituita parte civile in tutti i
procedimenti penali per il reato di 416 bis nei quali è stata
individuata parte offesa (GC 51/2011, GC 52/2011, GC 70/2011, GC
149/2011, GC 138/2012, GC 139/2012, GC189/2012, GC 212/2013) tutti
procedimenti che vedono coinvolti centinaia di imputati.
Nella seduta consiliare del 23/11/2012 ad una
interrogazione identica presentata dal consigliere Grande Sud
Saccomanno e che vedeva per la prima volta i consiglieri Palaia e
Rachele all'opposizione esposi le motivazioni della mancata
costituzione e non in modo evasivo. Ribadisco che decidemmo tutti
insieme la non costituzione perchè ritenevamo che trattandosi di un
reato di minaccia ad un corpo politico amministrativo e non di un
reato associativo commesso dalla medesima persona rispetto alla quale
eravamo già costituiti nel processo “ALL INSIDE e che lo stesso
era ancora in corso, nessun danno ulteriore dovevamo difendere.
Ho
sempre, inoltre, ribadito che da quella lettera io mi sono sentita
diffamata come da verbale e intervento del 30 agosto 2011.
Al
medesimo quesito ho risposto in altre sedute del consiglio comunale
in scontri verbali accesi con il consigliere Palaia.
Gli
interroganti, sostengono, che l'argomento non fu mai discusso con gli
assessori della Giunta, di cui il loro partito faceva parte,
affermandolo sulla mancanza di una convocazione scritta dei punti
all'o.d.g. della Giunta.
Come
loro dovrebbero sapere, la Giunta non è mai stata convocata per
iscritto e con un o.d.g. predefinito e rigido, così come accade in
quasi tutti i comuni di piccole e medie dimensioni.
Ciascun
assessore presenta le proprie proposte di deliberazione preparate
dagli uffici e poi, nella riunione si discute delle scelte future da
compiere. Così si decise di non costituirsi, discutendone con gli
assessori e, ovviamente, non ci fu alcuna proposta di Giunta.
Ciò
non toglie che il Consigliere Palaia, all'epoca consigliere di
maggioranza, avrebbe potuto proporre, per il tramite dell'assessore
di riferimento o della sottoscritta, la necessità di tale
costituzione, soprattutto perchè, conosceva l'iter processuale della
vicenda, esercitando la propria pratica professionale legale, presso
lo studio del difensore dell'allora imputato signor Rocco Pesce.
Si
conclude evidenziando e riassumendo, come la sottoscritta non abbia
violato alcun deliberato del Consiglio Comunale che nella seduta del
30/08/2011 con il verbale n. 27 ha approvato un ordine del giorno che
impegnava lo stesso a costituirsi parte civile nei processi contro la
criminalità organizzata e di aver discusso con gli assessori e di
aver deciso collegialmente e all'unanimità la non costituzione di
parte civile nel procedimento penale contro il Sig. Rocco Pesce per
minacce ad un corpo politico amministrativo, non dovendo difendere
interessi della comunità rappresentata o dell'economia del
territorio.
Il
Sindaco
Dott.ssa Elisabetta Tripodi