venerdì 25 febbraio 2011
mercoledì 23 febbraio 2011
martedì 22 febbraio 2011
Gigliotti(Pd):serve discontinuità con Loierismo
In otto mesi di commissariamento del PD molte cose sono cambiate. Penso al ruolo che è stato affidato ai molti giovani e alle tante donne che stanno ricreando un rinnovato entusiasmo e una speranza per tutta la Calabria democratica. Penso a Elisabetta Tripodi eletta sindaco di Rosarno a distanza di pochi mesi dalla rivolta degli immigrati. E penso anche alle tante aperture di credito che ci vengono dalle associazioni sindacali, da quelle datoriali, dai singoli territori e dai partiti alleati che ci riconoscono il merito di avere contribuito a costruir, ovunque, le condizioni di serenità per un tavolo unitario del centro sinistra, capace di indicare percorsi e proporre soluzioni. Tutto ciò nonostante il terremoto politico delle regionali e lo smottamento conseguente dei consensi.Tuttavia alcuni segnali ci dicono che qualcosa ancora non gira nel verso giusto. Sono molte le resistenze che si registrano, infatti, all’interno del PD verso le istanze di rinnovamento e di discontinuità che in molti vorremmo imprimere in tutte le città dove si è chiamati a rinnovare i consigli comunali. A Catanzaro, per esempio, abbiamo assistito al sacrificio del grande lavoro svolto dall’intera coalizione di centrosinistra, che era riuscita ad offrire agli elettori e alla città la disponibilità di due autorevoli candidature, quella del Prof. Valerio Donato e del Prefetto Salerno. Queste disponibilità, accolte dagli elettori e dalla città con grande entusiasmo, sono state ritirate dagli interessati perché evidentemente non “gradite” a quell’altra parte del PD, quella per intenderci del Movimento delle Primarie, che è probabilmente il frutto più amaro della stagione passata, che si è nutrito di quel pane e che oggi, volendo imporre ancora se stessa, lavora ai fianchi delle nuove proposte per indebolirle, sperando di rendere in tal modo la loro mediazione insostituibile. Il loro tentativo di sfasciare la coalizione di centro sinistra e la sua tenuta è evidente laddove invitano gli alleati del PD, gli stessi che loro hanno snobbato alle scorse regionali, ad abbandonare il tavolo comune. E’ evidente che chi si è illuso che fosse bastevole “bocciare” la triade di Caposuvero per ridare credibilità al PD calabrese e per rilanciare una proposta politica, oggi si deve ricredere, perché spesso i figli sono peggiori dei padri. Ed è altresì chiaro a tutti l’ingenuità di poter dialogare e di includere nella ricostruzione del PD, le varie aree democratiche figlie, a Cosenza come a Catanzaro come a Reggio, di quel patto sceleris che dopo avere determinato la sconfitta del 28 marzo scorso, in nome della loro sopravvivenza, lavoreranno ancora per la nostra sconfitta perché a loro, è notorio, non interessa un PD vincente ed autorevole. Ancora più chiaro è che noi del PD non saremo mai credibili di fronte al nostro elettorato e ai nostri alleati se proponessimo come sostegno e stampella del rinnovamento quella stessa classe dirigente che, con i suoi silenzi, ha consentito la nascita e la lunga sopravvivenza del Loierismo di cui Loiero, evidentemente, non è stato né il massimo né l’unico interprete.Il PD oggi deve avere il coraggio in tutte le città (da Cosenza a Reggio, da Catanzaro a Rossano, da Crotone ad Amantea a Soverato, fino al più piccolo comune della Calabria) di affidarsi a candidature che rappresentino una chiara discontinuità rispetto alla passata esperienza regionale.Se poi il PD vuole realizzare in Calabria il primo vero laboratorio del Partito Democratico, deve osare molto di più e accanto alla discontinuità deve investire in candidature che rappresentino un salto generazionale e un cambio di genere. Sarebbe una grande opportunità per la Calabria e i Calabresi se riuscissimo a mettere in campo nomi di illustri calabresi, di giovani trentenni e quarantenni, di donne, tante donne di valore impegnate da sempre nel lavoro, nelle professioni, nelle associazioni e nella politica. Per il riscatto della Calabria e per dare ai calabresi la possibilità di rimanere in Europa, infatti, non serve vincere le elezioni ricorrendo alle solite candidature di “famiglia” o di “club” rappresentativi clientele e in consorterie varie, ma occorre avere il coraggio di provare a vincere facendo a meno di loro, senza alcuna paura del risultato e lavorando per costruire un partito credibile e autorevole, svincolato dai poteri trasversali e libero di rappresentare gli interessi dei calabresi e non quelli dei poteri forti della sanità, dell’ambiente, del cemento, dei pubblici concessionari ecc. ecc. Se non ora quando?
giovedì 17 febbraio 2011
PD, Bindi premier: se non ora quando?
Giovedì 17 Febbraio 2011
nota di Elisabetta Tripodi (Sindaco Pd di Rosarno), Stefania Mancuso (Coordinatrice di Circolo Rosarno), Consuelo Nava (Dirigente PD Reggio), Fernanda Gigliotti (Consigliere Nazionale PD)
On.le Bindi, se non ora quando?Anche in Italia è l’ora di un Presidente del Consiglio donna e l’on.le Bindi è sicuramente la persona giusta al posto giusto. E noi siamo sicure che tutto il popolo del PD riconoscerà nella candidatura della Bindi il primo, vero e grande segnale di nascita del Partito Democratico Europeo anche in Italia. La sua candidatura segnerebbe per il PD, per il centrosinistra e per tutta l’Italia, un fatto storico, un cambio di genere, una novità culturale, una guida coerente e determinata. Ma soprattutto una vincente e reciproca apertura di credito nel centrosinistra, perché oltre a segnare la responsabile rinuncia di Vendola alle primarie, sarebbe l’apertura di una nuova stagione della politica, con una forte alleanza fra il mondo laico e quello cattolico, da sempre capace di meglio interpretare la migliore forma di governo per l’Italia e la sua unità civile. La risposta ad un berlusconismo da cancellare con una donna “a disposizione di una democrazia compiuta”.
http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=5171298670305926472
nota di Elisabetta Tripodi (Sindaco Pd di Rosarno), Stefania Mancuso (Coordinatrice di Circolo Rosarno), Consuelo Nava (Dirigente PD Reggio), Fernanda Gigliotti (Consigliere Nazionale PD)
On.le Bindi, se non ora quando?Anche in Italia è l’ora di un Presidente del Consiglio donna e l’on.le Bindi è sicuramente la persona giusta al posto giusto. E noi siamo sicure che tutto il popolo del PD riconoscerà nella candidatura della Bindi il primo, vero e grande segnale di nascita del Partito Democratico Europeo anche in Italia. La sua candidatura segnerebbe per il PD, per il centrosinistra e per tutta l’Italia, un fatto storico, un cambio di genere, una novità culturale, una guida coerente e determinata. Ma soprattutto una vincente e reciproca apertura di credito nel centrosinistra, perché oltre a segnare la responsabile rinuncia di Vendola alle primarie, sarebbe l’apertura di una nuova stagione della politica, con una forte alleanza fra il mondo laico e quello cattolico, da sempre capace di meglio interpretare la migliore forma di governo per l’Italia e la sua unità civile. La risposta ad un berlusconismo da cancellare con una donna “a disposizione di una democrazia compiuta”.
http://www.blogger.com/post-create.g?blogID=5171298670305926472
sabato 12 febbraio 2011
Rosarno / L’esecutivo della Tripodi si taglia lo stipendio (CO)
calabriaora.it 12 Febbraio 2011 Domenico Mammola
La giunta di Rosarno si taglia gli stipendi. Il sindaco, Elisabetta Tripodi, aveva promesso in campagna elettorale che se fosse stata eletta sindaco avrebbe provveduto al taglio delle indennità della giunta. Così è stato. A rendere operativa la promessa elettorale è stata la delibera di giunta, approvata il 27 gennaio scorso, appena un mese dopo l’insediamento della nuova amministrazione. La Tripodi ha proposto il taglio, ed è stato accettato, a parte per due assessori, Michele Brilli e Teodoro De Maria, che sono in aspettativa non retribuita, ergo assessori per scelta full time. Il sindaco, dunque, percepirà 774 euro al mese, il suo vice Carmelo Cannatà 852 mensili, gli assessori Francesco Bonelli e Domenico Scriva 697 euro mensili. Una scelta condivisa, quindi, che era già stata concordata in campagna elettorale, quando appunto la Tripodi aveva chiarito che si sarebbe impegnata a non appesantire le casse del comune, entrando tra l’altro in un’ottica di razionalizzazione della spesa pubblica, dando, per così dire l’esempio, e tentando di accantonare qualche risorsa da inserire nei capitoli dedicati alle politiche sociali, settore che, al pari degli altri, quest’anno soffrirà per la stretta imposta dalla finanziaria per effetto della quale arriveranno nelle casse dei comuni circa 500.000 euro in meno.
La giunta di Rosarno si taglia gli stipendi. Il sindaco, Elisabetta Tripodi, aveva promesso in campagna elettorale che se fosse stata eletta sindaco avrebbe provveduto al taglio delle indennità della giunta. Così è stato. A rendere operativa la promessa elettorale è stata la delibera di giunta, approvata il 27 gennaio scorso, appena un mese dopo l’insediamento della nuova amministrazione. La Tripodi ha proposto il taglio, ed è stato accettato, a parte per due assessori, Michele Brilli e Teodoro De Maria, che sono in aspettativa non retribuita, ergo assessori per scelta full time. Il sindaco, dunque, percepirà 774 euro al mese, il suo vice Carmelo Cannatà 852 mensili, gli assessori Francesco Bonelli e Domenico Scriva 697 euro mensili. Una scelta condivisa, quindi, che era già stata concordata in campagna elettorale, quando appunto la Tripodi aveva chiarito che si sarebbe impegnata a non appesantire le casse del comune, entrando tra l’altro in un’ottica di razionalizzazione della spesa pubblica, dando, per così dire l’esempio, e tentando di accantonare qualche risorsa da inserire nei capitoli dedicati alle politiche sociali, settore che, al pari degli altri, quest’anno soffrirà per la stretta imposta dalla finanziaria per effetto della quale arriveranno nelle casse dei comuni circa 500.000 euro in meno.
sabato 29 gennaio 2011
ELISABETTA TRIPODI SINDACO DI ROSARNO: LETTERA DEL SINDACO
ELISABETTA TRIPODI SINDACO DI ROSARNO: LETTERA DEL SINDACO: " CITTÁ DI ROSARNO Provincia di REGGIO CALABRIA Viale Della Pace, snc – 89025 ROSARNO 0966 7101 - 0966 780042 P. IVA 0072543..."
LETTERA DEL SINDACO
CITTÁ DI ROSARNO
Provincia di REGGIO CALABRIA
Viale Della Pace, snc – 89025 ROSARNO
0966 7101 - 0966 780042
P. IVA 00725430805 = C.F. 82001350808
Dr. Nino Calarco
Direttore Responsabile della Gazzetta del Sud
E pc redazione di Reggio Calabria
E pc Presidente della Giunta Regionale
On. Giuseppe Scopelliti
Egregio Direttore,
Sono costretta, seppure estremamente rispettosa della libertà di stampa e del lavoro dei giornali-sti, a puntualizzare alcune affermazioni contenute nell’articolo apparso in data 29 gennaio a pag 35 e firmato dal vostro corrispondente.
1-Intanto l’articolo si riferisce a una tematica ampiamente trattata senza dare conto che in data 26 gennaio si è tenuto un Consiglio Comunale che ha esaminato in profondità il tema dell’emergenza migranti e la realizzazione del campo in ctr. Testa dell’acqua.
Il Consiglio si è svolto in un clima certamente e giustamente acceso ma alla fine è stato approvato un documento all’unanimità che allego , stante il fatto che il vostro giornale non l’ha mai riportato:
“ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO COMUNALE Di ROSARNO DEL 26/1/2011
Il Consiglio Comunale udita la relazione del sindaco l’approva.
La predisposizione dei containers per dare alloggio a 80 immigrati extracomunitari , operata dalla Protezione Civile, dalla Regione Calabria e dalla Prefettura di Reggio in collaborazione con la Commissione Straordinaria e , a partire dal 22 Dicembre, dal Sindaco del Comune di Rosarno, deve rappresentare un momento di collaborazione e integrazione tra la Comunità Africana ed i cittadini di Rosarno. Tutto ciò a prescindere dal breve orizzonte temporale- il campo sarà smantellato il 20 Aprile – e dal fatto che l’impegno economico è interamente a carico del Ministero dell’Interno.
Il Consiglio approva l’operato del Sindaco e della Giunta che ha difeso, al tavolo tecnico della Prefettura, le ragioni della solidarietà verso gli immigrati e la richiesta di precise garanzie di sicurezza necessarie per impedire la creazione di ghetti che possono diventare focolai di nuove tensioni.
In tal senso il consiglio invita tutte le forze politiche ad operare in unità per riaffermare il volto pulito e soli-dale di Rosarno e non dare motivi di aggressioni mediatiche contro il nostro Paese.
Il Consiglio auspica che da parte del Governo e della Regione si dia attuazione a politiche di integrazione sostenute da progetti e finanziamenti e non si lasci la sola Comunità Rosarnese a gestire problematiche che per dimensione e necessità economiche vanno oltre la dimensione comunale.
Il Consiglio impegna l’Amministrazione a tenere costantemente informata la città sugli sviluppi e sulle iniziative “
2- La presa di posizione del Segretario Generale della CGIL- citata in virgolettato mi è ignota e credo, anche a quasi tutti i cittadini di Rosarno; in ogni caso riguarda libere opinioni nell’esercizio della funzione sinda-cale. Vorrei, inoltre, ribadire la lealtà dei rapporti tra la mia Amministrazione e la Giunta Regionale oltre la cordialità personale tra la sottoscritta ed il Presidente Scopelliti. Tentare come fa il vostro corrispondente in maniera subdola e ambigua, di mettere contro la nostra Città e la Regione Calabria è un atto che si com-menta da solo. Specie sul tema delle iniziative a favore dei migranti che insieme Governo , Regione e Am-ministrazione di Rosarno stanno cercando di attuare.
Per quanto ci riguarda torniamo a segnalare alla sua attenzione il problema di un’informazione che dovrebbe essere obiettiva da parte del vostro corrispondente ma che, come è ormai palese, è sempre più sbilanciata e faziosa.
Per noi la campagna elettorale è finita. Il Consiglio Comunale ne ha preso atto votando due ordini del gior-no all’unanimità ma qualcuno finge di non saperlo.
Con stima
Elisabetta Tripodi, Sindaco di Rosarno
domenica 23 gennaio 2011
sabato 22 gennaio 2011
mercoledì 12 gennaio 2011
COMUNICATO STAMPA DEL SINDACO ELISABETTA TRIPODI
Il sindaco di Rosarno, Elisabetta Tripodi, a nome di tutta la maggioranza, ritiene di dovere precisare alcune inesattezze e affermazioni infondate circolate in queste ore rispetto alla delicata vicenda dell’allestimento dell’area con i moduli abitativi per i migranti. L’amministrazione comunale non è mai stata scavalcata dagli altri enti sovra comunali, e lo stesso sindaco non ha mai affermato di “es-sere ignara” o “all’oscuro” delle procedure, e di come l’area stesse per essere allestita. Non è ali-mentando confusione o, peggio, facendo serpeggiare dubbi e timori tra la popolazione, che si af-frontano in maniera seria le questioni. E’ bene chiarire che l’allestimento del campo, sito nell’area industriale di Rosarno – gestita com’è noto dall’Asi – è un progetto complesso nato molto prima che questa amministrazione comunale fosse eletta e s’insediasse. Si tratta di una linea d’intervento concertata in un tavolo istituzionale permanente allestito in prefettura, del quale fa parte il comune di Rosarno, rappresentato per tutta la fase precedente dalla Commissione straordinaria. Oltre alla prefettura, inoltre, tutto ciò che concerne l’operatività è stato coordinato dalla Protezione civile re-gionale, su impulso della giunta regionale che ha seguito con attenzione l’evolversi del “caso Ro-sarno”. L’attuale amministrazione, insediatasi com’è noto a metà dicembre, ha partecipato con se-rietà e spirito di collaborazione al tavolo interistituzionale, curando con zelo e intransigenza gli inte-ressi della città e gli equilibri sociali che un simile intervento avrebbe comunque alterato.
E’ fuorviante affermare che il sindaco sia stato marginalizzato, o tenuto all’oscuro di tutto, o peggio, che stia scaricando su altri presunte responsabilità. Il sindaco, e l’amministrazione, hanno ascoltato la protesta dei cittadini, hanno fatto loro alcune perplessità, che peraltro erano già state espresse agli organi competenti, come è emerso dai numerosi reportage sull’argomento dedicati dalla stampa na-zionale e locale.
Proprio a conferma di questa attenzione dell’amministrazione, nei prossimi gironi sarà convocato un consiglio comunale “ad hoc” – richiesto anche dalla minoranza consiliare - all’interno del quale sarà fatta chiarezza su alcuni punti sensibili della vicenda. Oltre alla seduta consiliare, l’amministrazione avrà cura di pubblicare un manifesto, all’interno del quale saranno chiariti ulteriori dettagli a tutta la cittadinanza.
Una visione completa d’insieme sarà comunicata con tempestività e dettagliatamente, considerato anche un incontro che l’amministrazione avrà con le autorità competenti, che sono già state infor-mate delle riserve espresse dai cittadini.
Proprio per questa attività che l’amministrazione ha già messo in piedi, insieme ad un dialogo franco e rispettoso con gli altri enti, è necessario che le forze politiche e consiliari non si producano in una faziosa critica a priori e non soffino sul fuoco della protesta per un mero tornaconto politico.
Rosarno, 12 gennaio 2011
domenica 9 gennaio 2011
DICHIARAZIONE STAMPA DELL’ASSESSORE MICHELE FABRIZIO
Appena insediati, abbiamo proceduto come amministrazione, ad una pulizia ed alla rimozione dei cumuli di rifiuti che si sono accumulati nei giorni tra Natale e Capodanno. Abbiamo fortemente preteso ed ottenuto sia da Piana Ambiente che da Veolia- gestore del termovalorizzatore- la collaborazione necessaria per liberare il Paese dalla spazzatura che si spandeva per ogni strada. Personalmente ho seguito tutte le operazioni e devo ringraziare i cittadini per la pazienza e la collaborazione dimostrata. Analogamente devo ringraziare gli operatori di Piana Ambiente per la dedizione e la professionalità con la quale hanno affrontato il problema.
Proprio oggi si è proceduto a completare il lavoro anche nelle zone più periferiche che sono state restituite al necessario decoro di paese civile.
A tutti coloro ed ai giornali che hanno definito Rosarno una piccola “NAPOLI” abbiamo dimostrato che almeno noi manteniamo gli impegni ed infatti Rosarno è oggi pulita e senza cumuli di spazzatura. Se vi è stato un eccesso di polemica o un tentativo di strumentalizzazione non intendiamo nemmeno evidenziarlo: abbiamo dimostrato con i fatti che sappiamo agire per il bene di Rosarno con risultati evidenti e senza aspettare, su questi temi, sollecitazioni o suggerimenti da parte di nessuno e quindi nemmeno da parte dell’opposizione.
Come si è visto, nella conferenza dei Sindaci tenuta a Rosarno nei giorni scorsi, il problema dei rifiuti riguarda tutta la Calabria ed ha riguardato – negli stessi giorni- tutti i Comuni della Piana da Gioia Tauro a Taurianova a Giffone. Lunedì prossimo la delegazione dei sindaci della Piana incontrerà l’Assessore Regionale all’Ambiente Pugliano e si cercherà di trovare soluzioni di lungo periodo.
Nel frattempo auspichiamo che tutti i Rosarnesi possano essere correttamente informati di quel che accade secondo il vecchio detto “ amicus Plato sed magis amica veritas”.
Michele Fabrizio
Assessore Comunale di Rosarno
Proprio oggi si è proceduto a completare il lavoro anche nelle zone più periferiche che sono state restituite al necessario decoro di paese civile.
A tutti coloro ed ai giornali che hanno definito Rosarno una piccola “NAPOLI” abbiamo dimostrato che almeno noi manteniamo gli impegni ed infatti Rosarno è oggi pulita e senza cumuli di spazzatura. Se vi è stato un eccesso di polemica o un tentativo di strumentalizzazione non intendiamo nemmeno evidenziarlo: abbiamo dimostrato con i fatti che sappiamo agire per il bene di Rosarno con risultati evidenti e senza aspettare, su questi temi, sollecitazioni o suggerimenti da parte di nessuno e quindi nemmeno da parte dell’opposizione.
Come si è visto, nella conferenza dei Sindaci tenuta a Rosarno nei giorni scorsi, il problema dei rifiuti riguarda tutta la Calabria ed ha riguardato – negli stessi giorni- tutti i Comuni della Piana da Gioia Tauro a Taurianova a Giffone. Lunedì prossimo la delegazione dei sindaci della Piana incontrerà l’Assessore Regionale all’Ambiente Pugliano e si cercherà di trovare soluzioni di lungo periodo.
Nel frattempo auspichiamo che tutti i Rosarnesi possano essere correttamente informati di quel che accade secondo il vecchio detto “ amicus Plato sed magis amica veritas”.
Michele Fabrizio
Assessore Comunale di Rosarno
sabato 8 gennaio 2011
Rosarno, arriva un campo container con 120 posti
Il sindaco: "Spero non sia troppo tardi per le arance"
Sarà pronto in 15 giorni e l'accesso sarà limitato a chi è in regola con il permesso di soggiorno. "La situazione dell'accoglienza" dice Elisabetta Tripodi neo prima cittadina della città, alla guida di una Giunta di sinistra, "non è tuttavia cambiata perché dopo che i riflettori si sono spenti, il problema è stato affrontato ancora una volta come un'emergenza. Oggi gli immigrati sono molti di meno"
di RAFFAELLA COSENTINO
ROSARNO - Arrivano i container della Protezione Civile per gli immigrati. Venti moduli abitativi, ognuno con sei posti letto, ospiteranno in tutto 120 stranieri. L'accesso alla struttura sarà limitato a chi è in regola con il permesso di soggiorno. Ad annunciare questa soluzione è il sindaco Elisabetta Tripodi, eletta meno di un mese fa con una giunta di sinistra. "Sarà pronto in 15 giorni e spero che non sia troppo tardi - dice il primo cittadino - la stagione delle clementine è già finita, quella delle arance non è proprio iniziata e i frutti rischiano di restare sugli alberi perché non c'è mercato". Fino a questo momento, i braccianti africani vivono in piccoli gruppi nei casolari diroccati sparsi nella campagna o nei garage fatiscenti presi in affitto. "La situazione dell'accoglienza non è cambiata perché dopo che i riflettori si sono spenti, il problema è stato affrontato ancora una volta come un'emergenza - spiega Elisabetta Tripodi - oggi gli immigrati sono di meno sia per la crisi del mercato agrumicolo, sia per i fatti dell'anno scorso".
Numeri dimezzati. Le stime della "Rete Radici" parlano di 1000 migranti in tutta la Piana di Gioia Tauro, contro i 2500 della stagione degli scontri. I container devono arrivare da Santa Maria Capua Vetere e saranno sistemati in un'area urbanizzata della terza zona industriale concessa dall'Asi (Area sviluppo industriale), dotata di fognature, luce e acqua. Verranno utilizzati anche i sei container con bagni e docce comprati in extremis l'anno scorso con 200mila euro stanziati dal Viminale e mai usati. Arrivarono quando gli africani erano ormai stati spazzati via a fucilate durante "la caccia ai neri" che s'era scatenata. Ma il nodo cruciale della gestione del campo non è stato sciolto. "Non abbiamo ancora deciso come muoverci, considerato che non sono stati stanziati fondi dalla Regione o da altri enti per questo", dice il sindaco.
Ma chi se ne occuperà. Si dovrà stabilire se a occuparsene saranno la protezione civile, la Croce Rossa o le associazioni locali. Un altro progetto che prevede un centro di formazione lavoro con una foresteria di sessanta posti letto sul bene confiscato della ex Beton Medma, finanziato con due milioni di euro del Pon Sicurezza, è stato appaltato ma non si sa quando saranno completati i lavori, sicuramente non a breve. La decisione sulla gestione del campo con i container sarà presa con un vertice in prefettura.
La crisi degli agrumi. Intanto la crisi del comparto agrumicolo è diventata soffocante nella Piana di Gioia Tauro. "Quest'anno non verranno raccolte nemmeno le arance destinate all'industria perché il succo italiano è soppiantato da quello brasiliano - continua Tripodi - la crisi c'è da anni ma nel 2010 la situazione è esplosa ed è stata la scinitlla degli scontri". In questo momento le arance di Rosarno vengono pagate 7 centesimi al chilo al produttore, una cifra che rende non conveniente la raccolta. Per rientrare con le spese ci vorrebbero almeno 15 centesimi al chilo, secondo le stime riferite dal sindaco Tripodi. "Il problema è che il grosso dell'agricoltura va riconvertita - conclude - serve il biologico perché così com'è la produzione della Piana non riesce a penetrare nei mercati".
A un anno di distanza. Da quegli agguati di cui furono vittima i lavoratori africani e della successiva rivolta con una contro-reazione violenta dei rosarnesi, nei giovani stagionali protagonisti di quella vicenda, il trauma è ancora vivo. Saikou racconta che per scappare dall'ex Opera Sila, il dormitorio lager di mille africani sulla statale 18, è andato a piedi con altri compagni alla stazione di Nicotera, camminando nelle gallerie e sui binari. "Non avevamo scelta - dice - gli autobus della polizia erano pieni, eravamo circondati e rischiavamo di morire di fame e sete".
(06 gennaio 2011)
Sarà pronto in 15 giorni e l'accesso sarà limitato a chi è in regola con il permesso di soggiorno. "La situazione dell'accoglienza" dice Elisabetta Tripodi neo prima cittadina della città, alla guida di una Giunta di sinistra, "non è tuttavia cambiata perché dopo che i riflettori si sono spenti, il problema è stato affrontato ancora una volta come un'emergenza. Oggi gli immigrati sono molti di meno"
di RAFFAELLA COSENTINO
ROSARNO - Arrivano i container della Protezione Civile per gli immigrati. Venti moduli abitativi, ognuno con sei posti letto, ospiteranno in tutto 120 stranieri. L'accesso alla struttura sarà limitato a chi è in regola con il permesso di soggiorno. Ad annunciare questa soluzione è il sindaco Elisabetta Tripodi, eletta meno di un mese fa con una giunta di sinistra. "Sarà pronto in 15 giorni e spero che non sia troppo tardi - dice il primo cittadino - la stagione delle clementine è già finita, quella delle arance non è proprio iniziata e i frutti rischiano di restare sugli alberi perché non c'è mercato". Fino a questo momento, i braccianti africani vivono in piccoli gruppi nei casolari diroccati sparsi nella campagna o nei garage fatiscenti presi in affitto. "La situazione dell'accoglienza non è cambiata perché dopo che i riflettori si sono spenti, il problema è stato affrontato ancora una volta come un'emergenza - spiega Elisabetta Tripodi - oggi gli immigrati sono di meno sia per la crisi del mercato agrumicolo, sia per i fatti dell'anno scorso".
Numeri dimezzati. Le stime della "Rete Radici" parlano di 1000 migranti in tutta la Piana di Gioia Tauro, contro i 2500 della stagione degli scontri. I container devono arrivare da Santa Maria Capua Vetere e saranno sistemati in un'area urbanizzata della terza zona industriale concessa dall'Asi (Area sviluppo industriale), dotata di fognature, luce e acqua. Verranno utilizzati anche i sei container con bagni e docce comprati in extremis l'anno scorso con 200mila euro stanziati dal Viminale e mai usati. Arrivarono quando gli africani erano ormai stati spazzati via a fucilate durante "la caccia ai neri" che s'era scatenata. Ma il nodo cruciale della gestione del campo non è stato sciolto. "Non abbiamo ancora deciso come muoverci, considerato che non sono stati stanziati fondi dalla Regione o da altri enti per questo", dice il sindaco.
Ma chi se ne occuperà. Si dovrà stabilire se a occuparsene saranno la protezione civile, la Croce Rossa o le associazioni locali. Un altro progetto che prevede un centro di formazione lavoro con una foresteria di sessanta posti letto sul bene confiscato della ex Beton Medma, finanziato con due milioni di euro del Pon Sicurezza, è stato appaltato ma non si sa quando saranno completati i lavori, sicuramente non a breve. La decisione sulla gestione del campo con i container sarà presa con un vertice in prefettura.
La crisi degli agrumi. Intanto la crisi del comparto agrumicolo è diventata soffocante nella Piana di Gioia Tauro. "Quest'anno non verranno raccolte nemmeno le arance destinate all'industria perché il succo italiano è soppiantato da quello brasiliano - continua Tripodi - la crisi c'è da anni ma nel 2010 la situazione è esplosa ed è stata la scinitlla degli scontri". In questo momento le arance di Rosarno vengono pagate 7 centesimi al chilo al produttore, una cifra che rende non conveniente la raccolta. Per rientrare con le spese ci vorrebbero almeno 15 centesimi al chilo, secondo le stime riferite dal sindaco Tripodi. "Il problema è che il grosso dell'agricoltura va riconvertita - conclude - serve il biologico perché così com'è la produzione della Piana non riesce a penetrare nei mercati".
A un anno di distanza. Da quegli agguati di cui furono vittima i lavoratori africani e della successiva rivolta con una contro-reazione violenta dei rosarnesi, nei giovani stagionali protagonisti di quella vicenda, il trauma è ancora vivo. Saikou racconta che per scappare dall'ex Opera Sila, il dormitorio lager di mille africani sulla statale 18, è andato a piedi con altri compagni alla stazione di Nicotera, camminando nelle gallerie e sui binari. "Non avevamo scelta - dice - gli autobus della polizia erano pieni, eravamo circondati e rischiavamo di morire di fame e sete".
(06 gennaio 2011)
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