giovedì 16 febbraio 2012

Coordinamento con il Prefetto Luigi Varratta


Riunione di coordinamento delle Forze di polizia dedicata agli episodi intimidatori ai danni di amministratori locali ed alla situazione della sicurezza pubblica nel Comune di Rosarno

Nella mattinata odierna il Prefetto di Reggio Calabria, dr. Luigi Varratta, ha presieduto una riunione di coordinamento delle Forze di polizia alla quale hanno preso parte i responsabili provinciali di queste ultime ed il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale del Capoluogo.
Nel corso dei lavori sono stati, tra l’altro, esaminati i recenti episodi di natura intimidatoria compiuti ai danni dei Sindaci di Siderno e di Taurianova sui quali sono state prontamente avviate attività di indagine volte ad individuarne la matrice.
Nei confronti dei due amministratori locali sono state inoltre confermate le misure di vigilanza già in atto.
In prosieguo, con la presenza del Sindaco di Rosarno, si è condotta un’aggiornata ricognizione sulla situazione della sicurezza pubblica in quel centro, con segnato riguardo all’incremento di rapine ai danni di esercizi commerciali e farmacie registratosi negli ultimi mesi nonché alla presenza di immigrati extracomunitari irregolari nel territorio comunale.
Al riguardo si è disposta un’ulteriore intensificazione dei servizi di prevenzione generale e di controllo proseguendo ed implementando l’affiancamento ai reparti territoriali dei carabinieri – che risultano essere comunque a pieno organico – di contingenti di rinforzo già impiegati nell’area rosarnese su disposizione del Comando Generale e del Comando Legione Calabria dell’Arma.
Si è anche concordato che l’Amministrazione comunale ponga in essere una serie di urgenti interventi di bonifica nel centro storico dell’abitato allo scopo di evitare che – nonostante il netto miglioramento della situazione dovuto al trasferimento di decine di cittadini extracomunitari presso la tendopoli attivata in territorio di San Ferdinando – permangano o si ricostituiscano aggregazioni spontanee di stranieri in fabbricati oggetto di ordinanza sindacale di sgombero.
Le specifiche modalità di intervento saranno definite, domani, in sede di tavolo tecnico – operativo presso la locale Questura.

giovedì 9 febbraio 2012

RINASCE LA SPERANZA di Andrea Riccardi






È il 2010, a Rosarno in Calabria, scoppia una rivolta di 1.500 immigrati, lavoratori stagionali nella raccolta di agrumi e ortaggi. È causata dal ferimento di due di essi e dalle condizioni inumane di vita. Appare come una rivolta contro la popolazione, accusata di razzismo. Va ricordato anche che il Comune di Rosarno era stato sciolto nel 2008 per infiltrazioni mafiose.

I fatti fecero impressione in Italia: prefiguravano una stagione di tensione tra italiani e immigrati? Nella mia funzione di ministro dell`Integrazione e della cooperazione internazionale, sono andato a Rosarno all`inizio del 2012, dopo aver avuto notizie preoccupanti.

Credo che sia necessario vedere da vicino le condizioni di vita degli immigrati, ma pure entrare in contatto con gli italiani, anch`essi protagonisti dell`integrazione.

Ho trovato una situazione difficile. Accanto agli immigrati già sistemati, ce ne sono altri che vivono in condizioni subumane e pericolose nel centro storico del paese o in ruderi abbandonati. La prefettura si è attivata per la creazione di un campo per ospitare gli immigrati a rischio. Nella complicata Rosarno ci sono elementi di speranza. La popolazione si è già mossa, nonostante la fama "razzista" (infondata). La società civile è vivace, come le istituzioni. Il sindaco, Elisabetta Tripodi, minacciata dal potere mafioso, incarna una volontà di riscatto. Varie associazioni di volontariato operano con gli immigrati. Gli studenti della locale Scuola superiore sono molto attivi.

Un`anziana, chiamata familiarmente Mamma Africa, gestisce una mensa. In una situazione difficile, società civile e istituzioni operano insieme, come mi sono accorto in un`affollata riunione in Comune.

Questa coesione mi ha colpito, mentre Rosarno affronta le difficili sfide della crisi economica,

della disoccupazione giovanile e non, della criminalità, dell`integrazione. Ma tutti ripetevano con convinzione (e lo si poteva constatare): «Rosarno non è razzista». Peraltro, la Piana di Gioia Tauro (dove si trova il paese) sta vivendo gravi difficoltà nella produzione agricola. Indubbiamente, la crisi economica (che in Calabria si sente in modo drammatico con un`endemica disoccupazione) rende l`integrazione degli immigrati più delicata. La perdita del lavoro da parte di alcuni di essi ha, come conseguenza, che il permesso di soggiorno non possa essere rinnovato,

tanto che molti si ritrovano in una situazione irregolare in attesa di trovare una nuova occupazione.

Tuttavia, ci rendiamo conto che l`economia italiana ha bisogno di loro, a Rosarno, dove li aspetta la raccolta delle arance, come in tante altre situazioni meno precarie. Una popolazione attenta e consapevole, in ogni caso, evita che la situazione di convivenza degradi.

Questo ho visto a Rosarno. Anche questa è una storia italiana, scritta nella complicata vita di un Comune calabrese.



Andrea Riccardi

http://www.santegidio.org/pageID/64/langID/en/itemID/9083/A_Rosarno_finalmente_RINASCE_LA_SPERANZA.html

domenica 5 febbraio 2012

260 Migranti nella Tendopoli





Città di Rosarno
Provincia di Reggio Calabria


Oggi la tendopoli allestita nella 2^ zona industriale dell'ASI nel comune di San Ferdinando ospiterà 260 migranti africani privi di alloggio e fino a questa data dimoranti in alcune case abbandonate del centro storico di Rosarno e nella ex fabbrica Pomona.
E' giunto il momento che nella qualità di Sindaco di una città che, suo malgrado, è divenuta dal 07/01/2010 il paradigma delle contraddizioni in tema di immigrazione, ringrazi tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato rispondendo alle sollecitazioni e agli appelli da me lanciati perché Rosarno non fosse lasciata sola ad affrontare un'emergenza ciclica, ma che, purtroppo, stante l'attuale situazione di crisi dell'agricoltura locale, è destinata a ripetersi.
Il mio grazie e quello della comunità che amministro va a tutti gli attori istituzionali che in collaborazione fra loro e con molto impegno in circa quindici giorni hanno realizzato la tendopoli, sottraendo 260 persone da condizioni di vita inimmaginabili e non degne di un paese civile.
Devo nello specifico ringraziare l'azione e la sensibilità del Prefetto di Reggio Calabria Dott. Luigi Varratta, del Presidente della provincia Dott.Giuseppe Raffa e dell'Assessore provinciale Gaetano Rao, del Questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona, del Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Emanuele Franculli, della Caritas Diocesana rappresentata da Don Pino De Masi, della Protezione Civile regionale con il Sottosegretario Franco Torchia.
Un grazie particolare al collega sindaco di San Ferdinando dott. Domenico Madafferi che ha dimostrato con la sua leale e concreta collaborazione come i comuni viciniori possano aiutarsi reciprocamente, senza gelosie o guerre di campanile.
Grazie anche al mondo dell'informazione quella “sana” che non cerca lo scoop a tutti i costi e sa ascoltare e portare ai lettori tutte le facce di una realtà complessa come quella dell'immigrazione stagionale africana e il suo rapporto con i rosarnesi.
Grazie alle tante associazioni e ai singoli cittadini che hanno inviato a Rosarno generi di prima necessità da distribuire ai migranti in una commovente gara di solidarietà.
Grazie a tutti i cittadini rosarnesi che nonostante le difficoltà hanno continuato ad essere accoglienti e solidali mai rinnegando il loro passato di emigranti.
Grazie al Ministro della Cooperazione e Integrazione Prof. Andrea Riccardi e al Prefetto Pria, in rappresentanza del Ministero dell'Interno, e ai loro staff che sono venuti a Rosarno, raccogliendo il mio invito, per visitare tutti i luoghi che ospitavano i migranti, concordando sulla necessità di provvedimenti d'emergenza e agendo di conseguenza.
Grazie ai migranti di Rosarno che nella lettera consegnatami lo scorso Natale hanno suggerito una strada per il futuro, con questa frase : “Tutti insieme dobbiamo trovare una soluzione perché ci possiamo integrare con tutti i cittadini di Rosarno, di Roma, del Mondo...”.
                                                                                                                                           Il Sindaco
Elisabetta Tripodi

lunedì 30 gennaio 2012

Il TAR dà ragione al Comune sul PSA


REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria
Sezione Staccata di Reggio Calabria
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 409 del 2011, proposto da:
Bellagamba Pier Giorgio in proprio e n.q. di Capogruppo dell’A.T.P. costituita da:G. Carnuccio, P. Costarella, Arch. Galletta, Ing. Luppino, C. Pugliese, A.W. Scerbo, M. Siclari, Dott. Battaglia, F. Staffini, F.M. Araniti, F. Figliuzzi, A. D'Angelo, M.E. Leale, T. Pelle rappresentati e difesi dagli avv. Giovanni Colacurcio e Paola Iandolo, con domicilio eletto presso M Siclari, Arch. in Reggio Calabria, via del Gelsomino, n. 45/B;; 
contro
Comune di Rosarno n.q. di Capo Fila dell'Associazione con i Comuni di: Rizziconi-Laureana di Borrello-Feroleto della Chiesa-Serrata-San Pietro di Carida' e San Calogero - rappresentato e difeso dagli avv. Rita Maria Greco, Giosuè Domenico Megna e Giuseppe Tavernese, con domicilio eletto presso Emanuela Zagari, Avv. in Reggio Calabria, via Argine Destro Calopinace n. 20; 
nei confronti di
Nasso Fulvio n.q. di Capogruppo dell’A.T.P. composta da: Rocco Virgilio, Giuseppe Lombardo, Giuseppe Lonetti, Salvatore Sellaro, Salvatore Foti, Ernesto Mansitieri, Francesco Mammola, Rocco Panetta, Giuseppe Mandaglio, Pasquale Penna, Michele Mandaglio, Tommaso Calabro, Maria Maddalena Sica, Francesca Pizzi; 
per l'annullamento
della determina dirigenziale n. 228 dell’11.04.2011 comunicata ai ricorrenti in data 13.05.2011, con la quale l’Amministrazione ha disposto nuovamente l’esclusione dello RTP Bellagamba dalla gara e l’aggiudicazione definitiva dell’appalto per il conferimento di incarico per la predisposizione del Piano Strutturale Associato e del Regolamento Edilizio ed Urbanistico dell’Associazione di comuni di Rosarno, Rizziconi, Laureana di Borrello, Feroleto dalla Chiesa, Serrata, S. Pietro di Caridà, S. Calogero, in favore del RTP dell’Arch. Fulvio Nasso;
delle note del 02/02/2010 prot. 1936 e 1937 di avviso della procedura di verifica dell’Arch. Scerbo e del dott. D’Angelo;
della nota prot. 10084 del 10.05.2010 di preavviso di rigetto;
della nota prot. 3887 del 28.02.2011 di preavviso di rigetto nonché di ogni altro atto presupposto e conseguente, ancorché non conosciuto;
nonché per il risarcimento del danno in forma specifica mediante assegnazione del contratto illegittimamente aggiudicato al raggruppamento controinteressato, con domanda di dichiarazione di inefficacia del contratto eventualmente medio tempore stipulato e con espressa riserva di chiedere, in via subordinata, rispetto alle domande risarcitoria e di declaratoria di inefficacia del contratto di cui sopra la condanna di parte resistente al danno per equivalente monetario e con richiesta espressa in ogni caso di risarcimento di tutti i danni subiti e subendi che si quantificano in Euro 300000,00 (trecentomila) in conseguenza dell’irragionevole durata del procedimento amministrativo di verifica della posizione del dott. D’Angelo terminato con l’adozione di provvedimento di esclusione dopo due anni e mezzo e plurime diffide.

Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio di Comune di Rosarno n.q. di Capo Fila dell'Associazione con i Comuni sopra indicati;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 20 dicembre 2011 il dott. Desirèe Zonno e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria Sezione Staccata di Reggio Calabria
definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo dichiara parzialmente inammissibile per difetto di interesse (quanto ai motivi di ricorso nn. 3 e 4).
Respinge i restanti motivi di ricorso e le domande risarcitorie.
Spese compensate integralmente.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Così deciso in Reggio Calabria nella camera di consiglio del giorno 20 dicembre 2011 con l'intervento dei magistrati:
Caterina Criscenti, Presidente FF
Desirèe Zonno, Primo Referendario, Estensore
Giulio Veltri, Referendario
L'ESTENSOREIL PRESIDENTE
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 25/01/2012
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)


giovedì 19 gennaio 2012

Smentita articolo di stampa


In relazione all'articolo apparso sul Quotidiano della Calabria, a firma di Kety Galati, in data 19-01-2012, ne smentisco categoricamente il contenuto, frutto probabilmente di voci “paesane”, alimentate ad arte e figlie del tentativo di destabilizzazione della compagine amministrativa e della sua compattezza, in atto ormai da molti mesi.
E' chiaro che la continuità dell'azione amministrativa possa infastidire i soliti noti e che gli stessi siano protagonisti e propagatori di tali voci.
Giova loro ricordare che la nomina e la revoca degli assessori spettano per legge al Sindaco e che non sarà certo il chiacchiericcio da bar a determinare le mie scelte.
In tredici mesi d'operato ho sempre avuto fiducia negli assessori, nessuno escluso, soprattutto nei momenti più critici, quali i recenti atti intimidatori subiti, a testimonianza ancora una volta della difficoltà di essere amministratori pubblici nella nostra città.
                    
                                                                                                      Il Sindaco 
                                                                                               Elisabetta Tripodi



martedì 17 gennaio 2012

Riccardi: «Qui per dare risposte concrete»


ACCOLTO L'INVITO DEL SINDACO


Visita del ministro dell'Integrazione ai container installati
dalla protezione civile, dove vivono 150 stranieri

Il ministro Andrea Riccardi
Il ministro Andrea Riccardi
NAPOLI - Il ministro Andrea Riccardi, titolare del dicastero della Cooperazione e dell’integrazione, ha fatto visita al campo di accoglienza di località Testa dell’Acqua a Rosarno, in Calabria, dove 150 immigrati risiedono nei container messi a disposizione della Protezione civile regionale.
Riccardi ha scelto di raggiungere la località calabreseaccogliendo l’invito del sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi e, dopo il suo giro nel campo fra i lavoratori stagionali, ha detto: «Abbiamo accolto l’appello della prima cittadina per renderci conto personalmente della situazione, per capire quali gli interventi da adottare nell'immediato, per dare una risposta concreta alle istanze e alle esigenze primarie dei migranti».
Il ministro ha aggiunto: «Non credo che Rosarno sia una città razzista, sono convinto invece che questa comunità sa cosa vuol dire l'emigrazione e cosa significa bisogni e accoglienza. Penso che qui non ci sia un problema di razzismo e di intolleranza ma che ci siano situazioni di tensione che nascono dalla necessità».
Soddisfatta Elisabetta Tripodi: «Finalmente una svolta anche contro quella informazione che spesso ci ha massacrato, dando un’immagine distorta della realtà. Spero tanto che da oggi Rosarno si levi di dosso questa ingombrante etichetta di città razzista. Ci stiamo adoperando su tutti i fronti per affrontare questa annosa problematica dell’integrazione dei migranti, con l’obiettivo precipuo di tutelare i diritti fondamentali della persona e del lavoratore». Riccardi ha poi proseguito per Reggio Calabria per un incontro in prefettura con diversi rappresentanti istituzionali.
Mirko Dioneo 

sabato 14 gennaio 2012

Arriva il Ministro Riccardi


Rosarno, una tendopoli
per i lavoratori immigrati



Una tendopoli per 270 immigrati, con servizi igienici e una grande cucina da campo. E sarà allestita proprio dove gli immigrati non li volevano «per questioni di decoro». Finalmente qualcosa si muove per i lavoratori africani di Rosarno. Così, con le attuali strutture disponibili e quelle in arrivo, circa 500 immigrati potranno avere un ricovero dignitoso. Dopo la denuncia di Avvenire di domenica scorsa che aveva ospitato anche l’appello al governo del sindaco Elisabetta Tripodi e di alcuni immigrati, partono le prime iniziative concrete per cercare di alleviare sofferenza ed emarginazione dei circa duemila extracomunitari che nella cittadina calabrese sono tornati alla ricerca di un lavoro. È il frutto della riunione del tavolo tecnico per i problemi di Rosarno convocato ieri dal prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta, alla presenza di Daniela Pompeo, inviata appositamente dal ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione Andrea Riccardi.


“Viaggio a Rosarno. Prima ghetto ora inferno” avevamo titolato domenica il reportage da Rosarno e dagli altri paesi della Piana di Gioia Tauro, descrivendo i luoghi dove gli immigrati cercano di sopravvivere: catapecchie sgangherate, aziende abbandonate, e vere e proprie favelas di baracche e tendine, in mezzo al fango e ai rifiuti, senza luce né acqua, in piccoli gruppi in mezzo alla campagna ma anche in agglomerati di 3-500 persone.


«In una situazione come quella di quest’anno potrebbe bastare una scintilla per far scattare la protesta», era stato l’allarme del sindaco che aveva denunciato: «Ancora una volta siamo stati lasciati da soli. Lo sapevamo che saremmo restati col cerino in mano e per questo avevo lanciato per tempo l’allarme». Inascoltato. Così erano state purtroppo pochissime le iniziative che il Comune aveva potuto prendere da solo. Il campo coi container che può ospitare 120 persone in attesa di altri 8 in arrivo da Catanzaro. Mentre la proposta, avanzata insieme alla prefettura e in accordo col comune di San Ferdinando, di allestire un tendopoli nell’Area di sviluppo industriale, aveva trovato «un’assurda opposizione», come ci aveva spiegato il sindaco Tripodi.


«C’era poi l’ipotesi di fare una tendopoli nell’area Asi di San Ferdinando – aveva raccontato il primo cittadino –. Quel Comune è d’accordo ma l’amministrazione dell’Asi ha detto di no per questioni di decoro dell’area». E invece proprio da qui si è partiti. Nella riunione di ieri è stato, infatti, deciso di requisire le aree Asi necessarie per costruire la tendopoli. Un decreto urgente di requisizione firmato dal prefetto è stato consegnato direttamente dagli uomini dal questore di Reggio Calabria, Casabona, all’amministrazione dell’Asi, a conferma di come questa volta le istituzioni dello Stato si siano mosse come un’efficiente squadra. E con decisione e rapidità. Appelli per fortuna ricevuti, dunque, come quello di Diallo Mamadou, immigrato dalla Guinea Conakry che ci aveva implorato. «Guarda dove vivo, ti sembra possibile? Noi restiamo sempre nella fogna». Aggiungendo un invito a Riccardi. «Dì al nuovo ministro di venire qui a vedere come viviamo. Lo aspetto». E martedì il ministro per l’Integrazione sarà in visita a Rosarno per presiedere un vertice con le autorità locali. Intanto ha inviato la dottoressa Pompeo per un primo sopralluogo che ha dato questi importanti risultati. Accompagnata dal sindaco ha visitato alcuni dei ghetti-inferno di Rosarno, dall’ex Pomona, l’azienda agrumicola abbandonata e occupata oggi da più di 350 immigrati, con baracche e tendine in mezzo al fango, alle casette in rovina della zona delle “timpe”, nel centro di Rosarno, dove sopravvivono alcune centinaia di africani in veri e propri “buchi” sotterranei.


Ma sono le prime decisioni operative prese ieri a Reggio Calabria a far ben sperare. Anche perché sia la provincia che la regione hanno dato la propria disponibilità a collaborare. «Adesso ci sentiamo meno soli – commenta il sindaco Tripodi – ed è molto importante soprattutto in questi giorni, dopo il ripetersi di intimidazione contro la nostra amministrazione». Inoltre, aggiunge il sindaco, «è un segnale che quando tutti collaborano, le cose si possono realizzare. In una mattinata siamo riusciti a sbloccare quello che non si era riusciti a fare un tre mesi. Per questo ringrazio Avvenire per l’attenzione che ci ha dato e per aver “svegliato” quella degli altri».


Molto positivo il commento anche di don Pino Demasi, vicario generale della diocesi di Oppido-Palmi, in prima linea nell’aiuto agli immigrati. «Siamo soddisfatti che, prima di tutto, sia stata data attenzione alla persona dell’immigrato, alla necessità di salvaguardarlo. Perché dobbiamo sempre ricordare la centralità della persona». E sottolinea anche che «l’impegno del governo è un forte segnale di cambiamento sul tema dell’immigrazione e di attenzione reale».


Intanto decine di immigrati sono arrivati ieri a Roma, da Rosarno, per dire «basta allo sfruttamento» e chiedere aiuto al governo. Una delegazione di cinque persone è stata ricevuta al ministero dell’Interno.

Antonio Maria Mira

Una tendopoli per superare l’emergenza


14 gennaio 2012

Alampi, De Masi, Tripodi, Pompei
ROSARNO –  Per l’emergenza migranti nella Piana di Rosarno si è riunito, ieri mattina in Prefettura, un Comitato Tecnico che ha decretato l’allestimento di una tendopoli di 250 posti, comprensiva di cucina da campo che fornirà 500 pasti quotidiani, nella seconda zona industriale di San Ferdinando.
Alla riunione hanno preso parte, oltre ai sindaci di Rosarno e San Ferdinando, il Prefetto e il Questore di Reggio Calabria, la Regione, la Provincia, la Protezione Civile, la Diocesi di Oppido/Palmi, l’Arma dei Carabinieri e il corpo provinciale dei Vigili del Fuoco.
Il Comitato, nato lo scorso anno, da settembre a oggi si è riunito per ben 5 volte nel tentativo di porre rimedio all’annosa questione dei “fratelli africani”. Subito dopo l’incontro è stata indetta, presso palazzo “S. Giovanni”, una conferenza stampa alla quale hanno preso parte don Pino De Masi, Vicario Generale della Diocesi di Oppido-Palmi e referente di “Libera” Calabria, don Cecè Alampi e Daniela Pompei, consulente dell’attuale ministro alla Cooperazione Internazionale e Integrazione Andrea Riccardi, giunta a Rosarno in mattinata per una ricognizione nei luoghi simbolo dell’immigrazione pianigiana e dell’emergenza ad essa dovuta.
Elisabetta Tripodi ha voluto spiegare quanto decretato a Reggio Calabria: «alla tavola rotonda – ha esordito –  tutte le parti hanno collaborato affinchè questa situazione, che sembrava ormai in fase di stallo, si potesse risolvere nel modo che noi avevamo suggerito». Il sindaco di San Ferdinando si è messo a disposizione della prefettura e della provincia e «già domani inizieranno i lavori nella seconda zona industriale, col posizionamento della ghiaia nel terreno che ospiterà la tendopoli».
Don Pino De Masi ha infine spiegato che «il comune di Rosarno non spenderà un centesimo». A breve, quindi, i ragazzi africani avranno un secondo campo d’accoglienza, allestito e curato dalla Protezione Civile, alleggerendo la situazione emergenziale del centro storico rosarnese e della ex fabbrica Pomona». Le tende saranno 45 e daranno accoglienza a 250 persone.
Questo consentirà l’esecuzione di quelle ordinanze di sgombero firmate dal primo cittadino medmeo ai primi di dicembre, che «riguardano molte situazioni di pericolo igienico-sanitario». In Prefettura, ha spiegato la Tripodi, «si è inoltre discusso dell’arrivo di 10 containers aggiuntivi per il campo di “Testa dell’Acqua”, promessi da Franco Torchia, sottosegretario alla Protezione Civile, il quale  ha rassicurato il comune circa l’avvenuto pagamento  dei costi del campo dello scorso anno».
Con questi nuovi interventi il numero di posti letto salirà quindi a quasi 500, facendo scemare il rischio di eventuali problemi socio-sanitari. Don Pino De Masi ha concluso chiarendo quale sia stata la filosofia adottata dal Prefetto che «con questo decreto d’emergenza, ha fatto prevalere il lato umano che pone al centro la dignità delle persone prima che quella delle cose».
Francesco Comandè

venerdì 13 gennaio 2012

COMUNICATO STAMPA


CITTA' DI ROSARNO
- Provincia di REGGIO CALABRIA -

= Viale Della Pace, snc – 89025 ROSARNO =

0966 7101 - 0966 780042
P. IVA 00725430805 = C.F. 82001350808


COMUNICATO STAMPA

L’Amministrazione Comunale esprime forte preoccupazione per il clima di aggressività che si è evidenziato con i diversi attentati nei confronti della Giunta.

Pur restando in attesa di precisi riscontri da parte degli inquirenti in relazione all’incendio dell’auto dell’assessore Michele Fabrizio, non si può non notare l’esistenza di una pressione criminale tesa a condizionare il lavoro dell’Amministrazione.

L’intera maggioranza consiliare ribadisce la totale solidarietà e vicinanza al Sindaco ed agli Amministratori coinvolti.

Nessuna azione criminale potrà far deviare o mitigare l’operato della Giunta e della maggioranza che è esclusivamente finalizzata al recupero della legalità nei rapporti politici ed economici fra i cittadini e le Istituzioni.

La strada della costituzione di parte civile nei processi di mafia, il pieno sostegno al lavoro della Magistratura, sono atti definitivi e condivisi dall’intero Consiglio Comunale e verranno portati avanti con rigore e determinazione.

Con altrettanta forza e determinazione proseguirà  l'impegno per migliorare l’immagine e la vivibilità della Città.