Nel mese di dicembre 2011
il Presidente della Giunta Regionale Scopelliti e l’assessore
Regionale al Lavoro Stillitani hanno inviato alla Sua attenzione un
documento, sottoscritto da tutte le sigle sindacali, nel quale si
evidenziava lo stato di profondo disagio di questi 5000 lavoratori,
impiegati da oltre 15 anni nella pubblica amministrazione, e si
chiedeva la convocazione di un tavolo tecnico presso il Ministero per
approfondire la tematica e trovare delle soluzioni per il loro futuro
lavorativo.
Ci permettiamo di
scriverle nella qualità di sindaci di paesi calabresi che nei loro
comuni usufruiscono del lavoro di tanti LSU/LPU, senza i quali,
sicuramente, molti servizi legati ai cittadini non potrebbero essere
assicurati.
Proprio perché il loro
lavoro è divenuto indispensabile non ci sembra corretto che una
categoria di lavoratori sia discriminata e che venga consentito una
sorta di “lavoro nero”. Infatti, questi uomini e queste donne,
nei 15 anni di attività non hanno mai ricevuto alcun contributo
previdenziale percependo un assegno dall’INPS come disoccupati di
circa 500 euro al mese per 20 ore di lavoro settimanali.
L’attuale legislazione
limitativa in materia di assunzioni negli enti locali ed i tagli alle
loro finanze impediscono a molti comuni l’effettuazione di concorsi
pubblici loro riservati, condannandoli ad un destino di precariato
perpetuo.
Comprendiamo le difficoltà
oggettive di questo momento di crisi economica ma non possiamo
sottacere la necessità di far sentire la nostra voce per una
maggiore dignità e per i diritti di questa categoria di lavoratori
che da troppo tempo aspettano provvedimenti governativi che gli
consentano di uscire dal limbo di coloro che in virtù di una legge
nazionale lavorano per gli enti ma non hanno alcun rapporto di
dipendenza con gli stessi e sono solo degli “utilizzati”.
Confidando in un positivo
riscontro, porgiamo distinti saluti.
Il
Sindaco di Rosarno
Elisabetta Tripodi
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