lunedì 26 novembre 2012
venerdì 23 novembre 2012
Appello
Come si arriva all'emergenza
Da mesi le associazioni e i
comuni della Piana di Gioia Tauro sollecitano un incontro con la Regione Calabria
per affrontare le questioni che da anni si ripetono in occasione della stagione
di raccolta di kiwi ed agrumi.
Lo scorso anno l'attenzione
del Governo accanto ai Comuni interessati (Rosarno e San Ferdinando) portò all'apertura di una tendopoli nel Comune
di San Ferdinando per l'accoglienza di circa 280 lavoratori stagionali, il
risanamento del centro storico di Rosarno, occupato da centinaia di migranti
che vivevano in case diroccate e fatiscienti in pessime condizioni igienico
sanitarie e lo sgombero di alcuni opifici dismessi ove in baracche di fortuna
ed in piccole tende da campeggio, vivevano in centinaia. Sono state risposte
iniziali che hanno realizzato interventi positivi per una situazione che da
oltre quindici anni era andata sempre più degradandosi nella mancanza di
gestione e nel disinteresse.
Abbiamo con speranza visto
l'inizio di un percorso nuovo per trovare soluzioni sia alla dura condizione
dei lavoratori stagionali, che al settore del lavoro agricolo sempre più
colpito dalla crisi generale. Questo percorso aveva bisogno di essere
continuato.
Il Prefetto di Reggio
Calabria più volte sollecitato dai sindaci e dalle associazioni della Piana, ha
convocato la Regione
Calabria affinchè si assumesse le sue responsabilità nel
progettare e finanziare interventi atti a continuare una positiva gestione di
questa realtà che pure in un tempo di crisi rappresenta un'opportunità
economica della zona.
Dalla Regione Calabria
invece, non è giunta nessuna risposta, c'è stata solo una semplice e fredda
indifferenza. I vari incontri convocati in Prefettura a Reggio Calabria, sono
stati puntualmente rinviati per l'assenza di un interlocutore fondamentale
quale la Regione
Calabria , segno questo, che fa pensare che allo stato attuale
non ci sia l'intenzione di affrontare il problema.
Intanto la situazione della
tendopoli a San Ferdinando diventa ogni giorno più problematica: l'ente gestore
a cui era affidata, ha una convenzione scaduta a giugno scorso e mai rinnovata,
anche se nel frattempo, ha continuato comunque a prendersi cura della struttura
anticipando le relative spese; nessuno finanzia più nulla da mesi.
Nella zona continuano ad
arrivare lavoratori stranieri; oltre un
centinaio , non trovando la consueta sistemazione nelle case diroccate del
centro storico di Rosarno e negli opifici ormai dismessi, hanno iniziato ad accamparsi
all’interno e all’esterno della tendopoli in condizioni precarie. Sono sorte circa
40 capanne di legno ricoperte con teli di plastica, da qualche giorno ha
iniziato a piovere copiosamente ed il freddo comincia a farsi sentire.
Terminal Bus a servizio della Città porto
L’intervento prevede la realizzazione di un terminal Bus in un’area a ridosso della stazione ferroviaria.
Ricade in una area con destinazione d’uso a verde, a servizio del porto e delle aree industriali.
Circa 2000 unità di utenti (lavoratori, studenti, turisti ecc.) giornalmente accedono all’area in quanto la stazione ferroviaria di Rosarno è diventata punto di transito obbligato anche per gli abitanti della Locride, collegata con la SGC Jonio Tirreno. Negli ultimi anni si è avuto anche un incremento dei viaggi interregionali ed internazionali con servizi di linea, anche provenienti dalla Sicilia che effettuano soste allo svincolo autostradale di Rosarno. L’area oggetto dell’intervento diventerà il nuovo terminal di tutto il transito presente, inoltre sarà attivato dai tre comuni un servizio, mediante navetta, che dovrà collegare in modo continuo gli abitanti della città porto con lo stesso porto di Gioia Tauro e San Ferdinando.
Il progetto si pone con i propri servizi come uno strumento strategico di riorganizzazione, riqualificazione e rigenerazione urbana e comprende un quadro di azioni strategiche a valenza extra urbana. L’intervento previsto risponde ai bisogni espressi dall’utenza delle popolazioni dell’intera piana di Gioia Tauro e della fascia ionica oltre che dai portuali.
La visione strategica è quella di migliorare la qualità della vita, offrire servizi altamente qualificati ed incrementare i flussi che incidono notevolmente sul sistema socio economico locale. Con tale intervento si andrà a sostenere la crescita e la diffusione delle funzioni urbane per aumentare la competitività e per migliorare la fornitura di servizi di qualità nelle città e nei bacini territoriali sovra-comunali.
venerdì 9 novembre 2012
Parco Giochi su terreno confiscato alla ‘ndrangheta
ROSARNO
– Il conto alla rovescia per l’inaugurazione del Parco Giochi sorto
all’interno di un terreno confiscato alla ‘ndrangheta e dato in gestione
al Gruppo Scout “Agesci Rosarno 1″, è cominciato. La cerimonia si terrà
domenica 11 Novembre 2012 (ore 12,00) presso il III Stradone di
Contrada “Bosco”.
Anche se negli ultimi anni il numero di
misure di prevenzione personali e patrimoniali da parte degli inquirenti
ai danni delle cosche è cresciuto in maniera esponenziale, il passo più
difficile rimane quello della restituzione alla società civile, in modo
da favorirne il rientro nel mercato sotto forma di ricchezza “pulita”.
Recuperare questi beni vampirizzati alla comunità dev’essere un dovere
morale, ma per poterlo fare, è giusto ricordarlo, bisogna spesso attuare
delle “scelte di priorità” a causa della riduzione di risorse imposta
dalla crisi.
In questo senso l’amministrazione
rosarnese ha voluto dimostrare che, nonostante i “tempi di magra”, i
beni sequestrati e confiscati possono essere valorizzati e non soltanto
“custoditi”. Venendo incontro alle richieste del Gruppo Scout, si è
riusciti ad iniettare nuove competenze ed energie da utilizzare per la
gestione di questo terreno, senza disperdere l’obiettivo prioritario
della funzione sociale e rieducativa.
Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale,
in una nota stampa hanno voluto sottolineare «l’importanza di tale
occasione oltre alla grande soddisfazione per il passo in avanti fatto
in sinergia con la società civile della città, consapevoli della forte
valenza educativa che deriva dall’utilizzo a fini sociali di beni
confiscati alla criminalità organizzata». Il primo cittadino si è
inoltre complimentato «con tutti gli appartenenti al gruppo Scout
“Rosarno 1″ per l’importante ruolo che da sempre svolgono accanto ai
giovani».
Francesco Comandè
martedì 6 novembre 2012
Replica alla Dirigente Russo
CITTÁ DI ROSARNO
- Provincia di REGGIO CALABRIA -
= Viale Della Pace, snc – 89025 ROSARNO =
P. IVA 00725430805 = C.F. 82001350808
Al Dirigente Scolastico
Istituto d’Istruzione Superiore “R.Piria”
Prof.ssa Maria Rosaria Russo
Rosarno
Oggetto: Riscontro nota prot. n. 21362 del 5/11/2012.
Egregio Dirigente Scolastico
Nella qualità di Sindaco della Città di Rosarno e a nome dei consiglieri comunali di maggioranzapresenti al momento del ricevimento della sua nota, non posso che esprimerle la mia totale sorpresa per i toni e l’irritualità di quanto da lei asserito.
Il Comune e la Scuola, sono due istituzioni autonome, che si trovano a collaborare per l’interesse dei cittadini, ciascuno con propri ambiti di competenza distinti e separati.
In qualità di Sindaco eletto dalla cittadinanza e non nominato da alcuno, mai mi sarei permessa, me ne sarei guardata bene, dall’entrare a gamba tesa nell’autonomia del suo Istituto Scolastico, ma soprattutto, mai avrei interferito e giudicato delle sue decisioni o le modalità con le quali vengono assunte.
Lo Stato mi affida delle responsabilità e dei compiti ben precisi, in primis la salvaguardia della salute dei cittadini tutti, non solo quella degli alunni del “Piria”, che io, come ben sa, ho visitato molte volte, mai mancando al compito di Sindaco di tutti e non di una parte di città.
Devo, con mio sommo rammarico, constatare che si vuole contrapporre un’istituzione all’altra, come se entrambe non dovessero concorrere insieme al bene di Rosarno.
Sono certa che le famiglie di Rosarno hanno molta cura dei loro figli e, non credo, che i ragazzi verranno lasciati vagare senza meta per le vie cittadine, come lei afferma, anziché nei locali della scuola.
Non ho l’abitudine di utilizzare il latino nei miei scritti, nonostante lo comprenda e preferisco concludere rammentandole Cicerone che in una celebre orazione così si espresse “ Tu devi necessariamente concedermi che è una vergogna molto maggiore che in uno stato di diritto si trasgrediscano le leggi. Questo è il vincolo che garantisce la nostra posizione sociale in seno allo Stato, questo è il fondamento della libertà, questa è la fonte della giustizia, la mente, l’anima, il senno, il pensiero di una comunità, tutto è basato sulle leggi”.
Così come Lei, sono sicura ha sempre fatto e farà, ho il dovere di osservare le leggi e di applicarle, nell’ambito del mandato che mi è stato affidato dai cittadini.
Il Sindaco
Dott.ssa Elisabetta Tripodi
Iscriviti a:
Post (Atom)