mercoledì 29 febbraio 2012

Coca Cola disponibile al confronto


La Coca Cola si dichiara disponibile ad un confronto



"Siamo pronti a sederci con i fornitori e le autorita' locali, tra cui il sindaco di Rosarno, per discutere possibili allineamenti strategici a lungo termine in grado di garantire un futuro di business reciprocamente vantaggioso con i produttori di succhi locali e, attraverso di loro, con le cooperative locali e gli agricoltori. Per Coca-Cola e' importante essere radicati nel tessuto economico nazionale e per questo cerchiamo di mantenere il piu' possibile a livello locale la nostra catena di approvvigionamento agricolo. Localmente impieghiamo 4,000 persone e, indirettamente, si stima che 46,600 persone lavorino nella nostra catena di approvvigionamento". "Da molti anni The Coca-Cola Company sta lavorando per sostenere pratiche di lavoro  corrette .  Stiamo ora verificando con i nostri fornitori locali, le autorita' e le parti interessate come effettuare audit dei fornitori alla fonte. Stiamo anche verificando il ruolo attivo che Coca-Cola puo' avere nel facilitare la discussione e gli standard in modo da assicurare condizioni di lavoro e di salario dignitose per i lavoratori immigrati. Con riferimento alle ultime notizie rispetto ad uno specifico produttore di succo nella area di Rosarno, confermiamo che il nostro attuale contratto stagionale con questo fornitore si sta concludendo e non e' stato rinnovato. Questa decisione e' stata operata prima che uscisse qualsiasi notizia e non ha nulla a che vedere con le accuse sulle condizioni di lavoro. Siamo interessati a questa area in Calabria come fonte per un succo di alta qualita' e vorremmo contribuire al suo sviluppo negli anni a venire" (Adnkronos)

lunedì 27 febbraio 2012

Risposta al comunicato del PDL di Rosarno


                                                        
Appare patetico il tentativo del PDL di Rosarno di addossare alla mia persona ed a tutto il centrosinistra che amministra la città, la presunta colpa sulla volontà della Multinazionale Coca-Cola di non rinnovare il contratto che la lega ad un'industria di trasformazione di agrumi di Rosarno e di soffiare nuovamente sul fuoco di una contrapposizione fra i migranti ed i cittadini rosarnesi che tanti problemi ha causato all'immagine della comunità.
Indegno è affermare che ho dipinto i rosarnesi come aguzzini, indegno, da parte di chi si fregia di rappresentare un certo numero di elettori, è disconoscere gli sforzi fatti dalla mia persona e da tutta la maggioranza per difendere i rosarnesi dall'accusa di essere razzisti e veicolare all'esterno una Rosarno che può e vuole voltare pagina, nel nome e nei valori della legalità.
Il PDL, forse, dimentica che è compito di chi oggi amministra la Regione e la Provincia dare sollievo e soluzioni vere ad un comparto agrumicolo che rischia di morire.
Il PDL di Rosarno dimentica che nell'audizione alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, di un anno fa, appena eletta, ho denunciato la situazione drammatica degli agricoltori di Rosarno.
Il PDL finge di non conoscere il comunicato della Coca-Cola che si dichiara disponibile ad aprire un tavolo con i fornitori, le autorità locali ed il Sindaco al fine di garantire accordi vantaggiosi per i produttori di succhi e tramite loro con le cooperative e gli agricoltori.
La speculazione politica dovrebbe avere la decenza di arrestarsi quando sono in gioco posti di lavoro per decine di persone e non serve a nulla individuare un capro espiatorio, un nemico da abbattere, ma piuttosto serve interrogarsi sull'incapacità di voler bene ad una città che il PDL ha amministrato per lunghi anni lasciando solo macerie.
                                                   

  IL SINDACO
Elisabetta Tripodi                                                                                     

venerdì 24 febbraio 2012

Città Metropolitana




tripodielisabetta
Intervista sulla Città Metropolitana
Cosa può cambiare nei destini di Rosarno con la realizzazione di Reggio Città metropolitana?

Se la Città Metropolitana una volta delineata dal punto di vista amministrativo coinciderà con l’intero territorio provinciale non cambierà nulla, sarà solo un diverso “nomen” per individuare un ente sovracomunale, quindi, non enfatizzerei più di tanto la nascita della Città Metropolitana, rispetto al ruolo oggi svolto dalla Provincia. E’ chiaro che in termini di rappresentanza politica ci troveremmo sicuramente in difficoltà perché sarebbe più arduo far sentire le istanze del territorio della Piana di Rosarno, insisto su questa definizione geografica che è sparita dall’informazione giornalistica.

Ma nell’ottica di un ridisegno delle competenze degli Enti ed in un momento storico di grande fibrillazione e messa in discussione di tante certezze del passato Rosarno verso dove guarda?

Vi sono dei territori a Nord di Rosarno con i quali ci legano comunanze e scambi commerciali ed omogeneità di territori agricoli. Un piano integrato con questi comuni non lo vedrei male anche perché stiamo già elaborando il Piano Strutturale Associato insieme ad alcuni comuni limitrofi della Provincia di Reggio Calabria ed al comune di San Calogero  (VV). Siamo dei precursori in questo senso.

E le popolazioni in tutto ciò che ruolo svolgeranno?

Credo che un referendum confermativo ai sensi dell’art. 133 della Costituzione consentirebbe alle popolazioni di esprimersi sulla volontà di far parte di un’aggregazione territoriale piuttosto che di un’altra valutandone i vantaggi. E’ un  modo altamente democratico che però rende necessario che la gente sia informata compiutamente dell’argomento per decidere in modo consapevole.

Al Ministro Fornero


Nel mese di dicembre 2011 il Presidente della Giunta Regionale Scopelliti e l’assessore Regionale al Lavoro Stillitani hanno inviato alla Sua attenzione un documento, sottoscritto da tutte le sigle sindacali, nel quale si evidenziava lo stato di profondo disagio di questi 5000 lavoratori, impiegati da oltre 15 anni nella pubblica amministrazione, e si chiedeva la convocazione di un tavolo tecnico presso il Ministero per approfondire la tematica e trovare delle soluzioni per il loro futuro lavorativo.
Ci permettiamo di scriverle nella qualità di sindaci di paesi calabresi che nei loro comuni usufruiscono del lavoro di tanti LSU/LPU, senza i quali, sicuramente, molti servizi legati ai cittadini non potrebbero essere assicurati.
Proprio perché il loro lavoro è divenuto indispensabile non ci sembra corretto che una categoria di lavoratori sia discriminata e che venga consentito una sorta di “lavoro nero”. Infatti, questi uomini e queste donne, nei 15 anni di attività non hanno mai ricevuto alcun contributo previdenziale percependo un assegno dall’INPS come disoccupati di circa 500 euro al mese per 20 ore di lavoro settimanali.
L’attuale legislazione limitativa in materia di assunzioni negli enti locali ed i tagli alle loro finanze impediscono a molti comuni l’effettuazione di concorsi pubblici loro riservati, condannandoli ad un destino di precariato perpetuo.
Comprendiamo le difficoltà oggettive di questo momento di crisi economica ma non possiamo sottacere la necessità di far sentire la nostra voce per una maggiore dignità e per i diritti di questa categoria di lavoratori che da troppo tempo aspettano provvedimenti governativi che gli consentano di uscire dal limbo di coloro che in virtù di una legge nazionale lavorano per gli enti ma non hanno alcun rapporto di dipendenza con gli stessi e sono solo degli “utilizzati”.
Confidando in un positivo riscontro, porgiamo distinti saluti.


Il Sindaco di Rosarno
Elisabetta Tripodi

giovedì 16 febbraio 2012

Coordinamento con il Prefetto Luigi Varratta


Riunione di coordinamento delle Forze di polizia dedicata agli episodi intimidatori ai danni di amministratori locali ed alla situazione della sicurezza pubblica nel Comune di Rosarno

Nella mattinata odierna il Prefetto di Reggio Calabria, dr. Luigi Varratta, ha presieduto una riunione di coordinamento delle Forze di polizia alla quale hanno preso parte i responsabili provinciali di queste ultime ed il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale del Capoluogo.
Nel corso dei lavori sono stati, tra l’altro, esaminati i recenti episodi di natura intimidatoria compiuti ai danni dei Sindaci di Siderno e di Taurianova sui quali sono state prontamente avviate attività di indagine volte ad individuarne la matrice.
Nei confronti dei due amministratori locali sono state inoltre confermate le misure di vigilanza già in atto.
In prosieguo, con la presenza del Sindaco di Rosarno, si è condotta un’aggiornata ricognizione sulla situazione della sicurezza pubblica in quel centro, con segnato riguardo all’incremento di rapine ai danni di esercizi commerciali e farmacie registratosi negli ultimi mesi nonché alla presenza di immigrati extracomunitari irregolari nel territorio comunale.
Al riguardo si è disposta un’ulteriore intensificazione dei servizi di prevenzione generale e di controllo proseguendo ed implementando l’affiancamento ai reparti territoriali dei carabinieri – che risultano essere comunque a pieno organico – di contingenti di rinforzo già impiegati nell’area rosarnese su disposizione del Comando Generale e del Comando Legione Calabria dell’Arma.
Si è anche concordato che l’Amministrazione comunale ponga in essere una serie di urgenti interventi di bonifica nel centro storico dell’abitato allo scopo di evitare che – nonostante il netto miglioramento della situazione dovuto al trasferimento di decine di cittadini extracomunitari presso la tendopoli attivata in territorio di San Ferdinando – permangano o si ricostituiscano aggregazioni spontanee di stranieri in fabbricati oggetto di ordinanza sindacale di sgombero.
Le specifiche modalità di intervento saranno definite, domani, in sede di tavolo tecnico – operativo presso la locale Questura.

giovedì 9 febbraio 2012

RINASCE LA SPERANZA di Andrea Riccardi






È il 2010, a Rosarno in Calabria, scoppia una rivolta di 1.500 immigrati, lavoratori stagionali nella raccolta di agrumi e ortaggi. È causata dal ferimento di due di essi e dalle condizioni inumane di vita. Appare come una rivolta contro la popolazione, accusata di razzismo. Va ricordato anche che il Comune di Rosarno era stato sciolto nel 2008 per infiltrazioni mafiose.

I fatti fecero impressione in Italia: prefiguravano una stagione di tensione tra italiani e immigrati? Nella mia funzione di ministro dell`Integrazione e della cooperazione internazionale, sono andato a Rosarno all`inizio del 2012, dopo aver avuto notizie preoccupanti.

Credo che sia necessario vedere da vicino le condizioni di vita degli immigrati, ma pure entrare in contatto con gli italiani, anch`essi protagonisti dell`integrazione.

Ho trovato una situazione difficile. Accanto agli immigrati già sistemati, ce ne sono altri che vivono in condizioni subumane e pericolose nel centro storico del paese o in ruderi abbandonati. La prefettura si è attivata per la creazione di un campo per ospitare gli immigrati a rischio. Nella complicata Rosarno ci sono elementi di speranza. La popolazione si è già mossa, nonostante la fama "razzista" (infondata). La società civile è vivace, come le istituzioni. Il sindaco, Elisabetta Tripodi, minacciata dal potere mafioso, incarna una volontà di riscatto. Varie associazioni di volontariato operano con gli immigrati. Gli studenti della locale Scuola superiore sono molto attivi.

Un`anziana, chiamata familiarmente Mamma Africa, gestisce una mensa. In una situazione difficile, società civile e istituzioni operano insieme, come mi sono accorto in un`affollata riunione in Comune.

Questa coesione mi ha colpito, mentre Rosarno affronta le difficili sfide della crisi economica,

della disoccupazione giovanile e non, della criminalità, dell`integrazione. Ma tutti ripetevano con convinzione (e lo si poteva constatare): «Rosarno non è razzista». Peraltro, la Piana di Gioia Tauro (dove si trova il paese) sta vivendo gravi difficoltà nella produzione agricola. Indubbiamente, la crisi economica (che in Calabria si sente in modo drammatico con un`endemica disoccupazione) rende l`integrazione degli immigrati più delicata. La perdita del lavoro da parte di alcuni di essi ha, come conseguenza, che il permesso di soggiorno non possa essere rinnovato,

tanto che molti si ritrovano in una situazione irregolare in attesa di trovare una nuova occupazione.

Tuttavia, ci rendiamo conto che l`economia italiana ha bisogno di loro, a Rosarno, dove li aspetta la raccolta delle arance, come in tante altre situazioni meno precarie. Una popolazione attenta e consapevole, in ogni caso, evita che la situazione di convivenza degradi.

Questo ho visto a Rosarno. Anche questa è una storia italiana, scritta nella complicata vita di un Comune calabrese.



Andrea Riccardi

http://www.santegidio.org/pageID/64/langID/en/itemID/9083/A_Rosarno_finalmente_RINASCE_LA_SPERANZA.html

domenica 5 febbraio 2012

260 Migranti nella Tendopoli





Città di Rosarno
Provincia di Reggio Calabria


Oggi la tendopoli allestita nella 2^ zona industriale dell'ASI nel comune di San Ferdinando ospiterà 260 migranti africani privi di alloggio e fino a questa data dimoranti in alcune case abbandonate del centro storico di Rosarno e nella ex fabbrica Pomona.
E' giunto il momento che nella qualità di Sindaco di una città che, suo malgrado, è divenuta dal 07/01/2010 il paradigma delle contraddizioni in tema di immigrazione, ringrazi tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato rispondendo alle sollecitazioni e agli appelli da me lanciati perché Rosarno non fosse lasciata sola ad affrontare un'emergenza ciclica, ma che, purtroppo, stante l'attuale situazione di crisi dell'agricoltura locale, è destinata a ripetersi.
Il mio grazie e quello della comunità che amministro va a tutti gli attori istituzionali che in collaborazione fra loro e con molto impegno in circa quindici giorni hanno realizzato la tendopoli, sottraendo 260 persone da condizioni di vita inimmaginabili e non degne di un paese civile.
Devo nello specifico ringraziare l'azione e la sensibilità del Prefetto di Reggio Calabria Dott. Luigi Varratta, del Presidente della provincia Dott.Giuseppe Raffa e dell'Assessore provinciale Gaetano Rao, del Questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona, del Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Emanuele Franculli, della Caritas Diocesana rappresentata da Don Pino De Masi, della Protezione Civile regionale con il Sottosegretario Franco Torchia.
Un grazie particolare al collega sindaco di San Ferdinando dott. Domenico Madafferi che ha dimostrato con la sua leale e concreta collaborazione come i comuni viciniori possano aiutarsi reciprocamente, senza gelosie o guerre di campanile.
Grazie anche al mondo dell'informazione quella “sana” che non cerca lo scoop a tutti i costi e sa ascoltare e portare ai lettori tutte le facce di una realtà complessa come quella dell'immigrazione stagionale africana e il suo rapporto con i rosarnesi.
Grazie alle tante associazioni e ai singoli cittadini che hanno inviato a Rosarno generi di prima necessità da distribuire ai migranti in una commovente gara di solidarietà.
Grazie a tutti i cittadini rosarnesi che nonostante le difficoltà hanno continuato ad essere accoglienti e solidali mai rinnegando il loro passato di emigranti.
Grazie al Ministro della Cooperazione e Integrazione Prof. Andrea Riccardi e al Prefetto Pria, in rappresentanza del Ministero dell'Interno, e ai loro staff che sono venuti a Rosarno, raccogliendo il mio invito, per visitare tutti i luoghi che ospitavano i migranti, concordando sulla necessità di provvedimenti d'emergenza e agendo di conseguenza.
Grazie ai migranti di Rosarno che nella lettera consegnatami lo scorso Natale hanno suggerito una strada per il futuro, con questa frase : “Tutti insieme dobbiamo trovare una soluzione perché ci possiamo integrare con tutti i cittadini di Rosarno, di Roma, del Mondo...”.
                                                                                                                                           Il Sindaco
Elisabetta Tripodi